Si è concluso ieri sera il progetto Teseo che, su impulso del Presidente Internazionale del Rotary, ha puntato l’attenzione sul delicato tema della salute mentale, con particolare riguardo al suicidio tra i giovani.
Il Distretto 2110 con l’Università di Palermo, Dipartimento di Psicologia, ha aderito all’ invito ed il Club, grazie alla sensibilità del dirigente del Liceo Classico Fazello-Liceo Artistico Bonachia, Leonardo Mangiaracina, ha potuto lavorare con 44 straordinari giovani, delle classi III A del Liceo “Bonachia” e IV D del Liceo “Fazello” declinando il progetto a proprio modo, puntando sull’ ASCOLTO piuttosto che su dati statistici e lezioni frontali.
Tecniche teatrali, confronti diretti, testimonianze di vita e coraggio, abbracci. Per cavalcare ognuno le onde del proprio percorso con fiducia in sé e negli altri. L’obiettivo è stato quello di creare degli spazi interattivi con dei mediatori di ascolto, quindi creare delle vere rappresentazioni sociali e virtuali dei propri vissuti per far riflettere i ragazzi sui loro bisogni e disagi, tante volte taciuti, e per far capire loro che per aiutare gli altri è necessario capire se stessi e provare ad ascoltarsi, sentirsi anche tacendo. Tutto questo senza mai parlare espressamente di salute mentale. In una sala gremita di pubblico lo ha sottolineato il Presidente del Club Paolo Ali e lo ha illustrato Giovanna Craparo con grande partecipazione emotiva. “”Un progetto che ci ha profondamente coinvolti” hanno affermato entrambi.
Un grande team composto da Gaia Monastero, Ignazio Raso, Simone Perronace, Federica Grisafi, Paolo Ali Salvatore Dimino, Luca Palagonia, Marina Capurro, Stefano Turturici, Marta Russo, Steve, Irina e Laura. Un risultato encomiabile e riconosciuto anche dall’Università di Palermo che conta di avvalersi delle risultanze e dei dati del progetto per una futura pubblicazione. “Rendere i giovani consapevoli che il loro sentire possa essere condiviso dai loro coetanei ma anche da adulti e, quindi, far capire loro di non essere né deboli né soli ma semplicemente umani”. Pregevole il lavoro anche di Federica Grisafi che con un suo video animato ha sintetizzato alcune fasi del progetto: