ServireSciacca è a conoscenza dei numeri, con relativa stima di importi, dell’UOC di Ortopedia del Giovanni Paolo II di Sciacca, elementi questi che saranno presumibilmente utilizzati in tribunale nella causa civile che i due medici ortopedici, già in pensione e richiamati in servizio come liberi professionisti, hanno fatto intendere che intereranno contro il rifiuto dell’ASP di pagare gli onorari che erano già stati all’inizio di gennaio contrattualmente concordati.
Dal 2 gennaio al 30 aprile sono stati eseguiti nr. 111 interventi chirurgici per complessivi 672 mila euro (nell’ultimo bimestre del 2023 gli interventi in sala operatoria erano stati 22).
L’ambulatorio ortopedico ha erogato 1.707 prestazioni (tra pazienti provenienti dal Pronto Soccorso, prime visite e post dimissioni) per un controvalore economico tra 75 e 100 mila euro ( facendo una media delle tariffe convenzionate).
I ricoveri con degenza sono stati 141 , che secondo gli attuali DRG (criteri per la fatturazione al Servizio Sanitario Nazionale) equivalgono ad un introito per l’Ospedale nei primi 4 mesi dell’anno pari a circa 1.300.000,00 euro.
I due ortopedici che hanno prestato servizio nel primo quadrimestre, con l’aggiunta della equipe chirurgica proveniente dal Civico di Palermo due giorni la settimana, hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
“Nonostante la nostra disponibilità a rivedere le modalità che ci venivano proposte, senza rinuncia al pregresso, ci siamo trovati innanzi ad un rigido diniego. Il giorno dopo abbiamo preannunciato il recesso, rimandando il tutto all’autorità giudiziaria. Il prossimo 10 e 11 giugno saranno per ciascuno di noi il nostro ultimo giorno di collaborazione con l’ente ospedaliero. In quattro mesi di attività frenetica, coinvolgente, accettata e valorizzata dai pazienti, abbiamo garantito un corposissimo introito”.
Ricordiamo per finire che l’UOC di Ortopedia a Sciacca dovrebbe avere in organico 6 medici + il primario. Attualmente c’è solo il primario, ma solo sulla carta perché in realtà continua a prestare servizio in Ortopedia ad Agrigento sulla base di un provvedimento di trasferimento che è stato dichiarato nullo…
Ortopedia di Sciacca, le novità del commissario ASP Capodieci
DiNINO PORRELLO
GIU 1, 2024
Il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Giuseppe Capodieci, è intervenuto a margine delle notizie, circolate a mezzo stampa, relative alla comunicazione di “recesso” dal servizio da parte dei due medici in pensione (Carlino e Bono), titolari di un rapporto di lavoro esterno presso l’Unità operativa di ortopedia dell’ospedale di Sciacca, e delle possibili ricadute in termini di efficienza e funzionalità del reparto a partire dal giorno 11 giugno prossimo, data nella quale si concluderà il rapporto lavorativo con i predetti due professionisti.
“Vorrei subito tranquillizzare la collettività saccense – ha dichiarato il commissario Capodieci in un comunicato stampa – sul fatto che il reparto di ortopedia del ‘Giovanni Paolo II’ di Sciacca non andrà incontro a nessuna contrazione dei volumi d’esercizio e delle prestazioni erogate grazie all’attivazione di una nuova convenzione con una struttura della provincia di Palermo che garantirà con piena continuità la presenza in corsia di dirigenti medici esperienti e preparati. Per ciò che riguarda la questione sollevata dai medici ‘dimissionari’ Bono e Carlino, confermo che le pretese economiche avanzate dai professionisti risultano troppo esose e incompatibili con l’oculata gestione che il management dell’ASP di Agrigento, al pari di ‘un buon padre di famiglia’, è chiamatoa compiere senza deperimento di risorse pubbliche. Non si ritiene ammissibile – continua il commissario – che medici richiamati in servizio per sopperire ad alcune criticità contingenti di personale debbano percepire degli emolumenti che, contemplando anche ore di reperibilità e servizio da remoto, in una sola settimana siano ben superiori all’intera retribuzione mensile dei dirigenti medici in servizio e dei direttori di unità complessa che, quotidianamente e con grande senso d’appartenenza, si prodigano per rendere al cittadino il miglior servizio possibile. I medici in questione hanno emesso fattura per 33.000 euro al mese ciascuno (sic!). A mio modo di vedere si tratta di una situazione inaccettabile che non può essere giustificata dalle carenze d’organico in atto sia sul piano regionale che nazionale. L’Azienda – conclude il manager – oltre a reclutare nuove professionalità mediche attraverso le procedure concorsuali in itinere, ha dunque deciso di formalizzare altre oculate formule di convenzione che, oltre ad assicurare la continuità delle prestazioni presso l’ortopedia di Sciacca, siano maggiormente ispirate al senso del bene collettivo, alla deontologia e all’etica del servizio”.
Fin qui la nota del nuovo commissario straordinario dell’ASP, rispetto alla quale ci permettiamo due osservazioni.
La prima riguarda il fatto che, a prescindere dalla giustezza dell’aspetto economico sostanziale sollevato dal dr. Capodieci, non comprendiamo come possa mettersi in discussione il trattamento economico di una prestazione di lavoro già espletata in base ad un regolare contratto già sottoscritto dal predecessore dell’attuale commissario straordinario dell’ASP. Quest’ultimo sarà ovviamente legittimato a non rinnovare il contratto giunto a scadenza, ma non capiamo come faccia a mettere in discussione con effetti retroattivi i contenuti economici in vigore.
La seconda considerazione riguarda la nuova convenzione, che in base alle anticipazioni fornire alla delegazione del Tribunale per i diritti del malato di CittaginanzAttiva, dovrebbe essere quella in corso di definizione con il Buccheri La Ferla di Palermo (struttura di natura privatistica), che verrebbe così preferita a quella del Civico di Palermo (struttura di natura pubblica), che finora ha supportato Sciacca due volte la settimana con una propria equipe di chirurgia ortopedica.
Con la nuova convenzione verrebbero assicurati interventi chirurgici tre giorni la settimana e anche l’assistenza ambulatoriale e quella ordinaria in corsia, finora espletata dai due medici pensionati che erano stati richiamati in servizio.
Ci risulta che anche il Civico di Palermo avrebbe potuto svolgere tali più ampie funzioni richieste all’interno dell’Ospedale di Sciacca: ci auguriamo che anche tale disponibilità sia stata presa in considerazione e la scelta finale adottata in funzione della soluzione più conveniente sotto l’aspetto sia economico che di qualità sanitaria.