Le nuove modalità del servizio autobotti stabilite ieri in Prefettura dovrebbero contribuire a mettere un po’ di ordine nel quadro operativo alquanto confuso che si era evidenziato negli ultimi giorni, a migliorare (si spera) l’efficienza del servizio di approvvigionamento alternativo e a mettere la parola fine al tentativo operato da AICA, e denunciato dal nostro giornale, di imporre un diritto fisso di euro 63,32 a quei cittadini che, non essendo allacciati alla rete idrica, avevano ricevuto indicazioni di rivolgersi ad AICA per le proprie consuete richieste di fornitura con autobotti.
Queste sono le nuove modalità stabilite in Prefettura per le richieste di autobotti, così come riportate da un comunicato stampa del Comune di Sciacca:
Approvvigionamento idrico alternativo e in emergenza. Messe a punto in Prefettura le modalità per lo svolgimento del servizio autobotti a Sciacca che fa da apripista a tutti gli altri comuni della provincia di Agrigento. È quanto rendono noto il sindaco Fabio Termine e il vicesindaco e assessore ai Servizi a Rete Valeria Gulotta: regole chiare.
A questo aspetto, è stata dedicata una riunione che si è svolta ieri in Prefettura, ad Agrigento, All’incontro, presieduto dal vice prefetto Fabio Magnano, hanno preso parte il vicesindaco Valeria Gulotta, il dirigente del Comune di Sciacca Salvatore Gioia, il dirigente del Commissariato di PS Cesare Castelli, il vicario del questore Francesco Marino, il presidente del Cda di Aica Settimio Cantone e i rappresentanti delle ditte di autobotti.
Stabilite due modalità per la richiesta del servizio, una per chi è contrattualizzato con AICA e l’altra per chi non ha alcun rapporto con l’Azienda idrica dei comuni agrigentini.
CENSIMENTO DITTE AUTOBOTTI
Come punto di partenza, Aica censirà le autobotti per garantire la qualità del servizio e soprattutto la qualità dell’acqua che sarà distribuita ai cittadini. Ogni autobottista avrà dei moduli che dovranno essere compilati dopo ogni servizio, indicando tra le altre cose la quantità fornita all’utente e il costo in metri cubi.
CONTRATTUALIZZATI CON AICA
Chi ha un contratto con Aica, in caso di necessità dovrà richiedere il servizio autobotte chiamando direttamente l’Azienda idrica che contatterà le ditte inserite nella lista delle ditte censite (il cittadino, se vuole, potrà scegliere una propria ditta di fiducia, ma dopo aver chiamato Aica). L’utente pagherà il trasporto alle ditte, mentre il costo dell’acqua sarà inserito in bolletta da Aica. Il numero di telefono dedicato a Sciacca che gli utenti contrattualizzati dovranno chiamare è il seguente: 3485152659.
NON CONTRATTUALIZZATI CON AICA
Chi non ha un contratto con Aica potrà chiamare gli autobottisti inseriti nell’elenco delle ditte censite di Aica, non altri. Il trasporto verrà sempre pagato all’autobottista, mentre l’acqua all’azienda idrica. Nel caso dei non contrattualizzati, dopo ogni servizio ogni ditta consegnerà agli utenti un modulo da compilare e da trasmettere ad Aica per il pagamento dell’acqua ricevuta.
Quindi, aggiungiamo noi, niente pagamento diritto fisso di euro 63,32 richiesti nei giorni scorsi da AICA a tanti nostri concittadini.
SI INTENDONO SUINDI SUPERATE LE PRECEDENTI REGOLE CONCORDATE TRA IL VOMUNE DI SCIACCA E AICA, che così erano state riportate nella delibera del consiglio comunale aperto dedicato all’argomento:
A proposito della situazione di emergenza idrica che sta causando così gravi difficoltà alla nostra Regione, e alla provincia di Agrigento in particolare, c’è da dire che il Presidente della Regione, on.le Renato Schifani, ha ritenuto di istituire su Agrigento un tavolo permanente contro la crisi idrica per “mettere al riparo la stagione turistica»
La funzione dichiarata del tavolo permanente è quella di “monitorare quotidianamente l’approvvigionamento idrico di Agrigento e della sua fascia costiera e per intervenire tempestivamente su ogni singola criticità, soprattutto nel settore turistico-alberghiero@. Così è stato stabilito dalla riunione della cabina di regia sull’emergenza idrica convocata d’urgenza dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, con l’obiettivo di accelerare ogni possibile azione contro i rischi legati agli effetti della siccità.
«Ho voluto costituire immediatamente un tavolo di emergenza sulla crisi idrica di Agrigento – ha detto il presidente della Regione – per fornire risposte celeri alla città, soprattutto in vista della stagione turistica appena iniziata. L’obiettivo è scongiurare il peggioramento della situazione ed evitare anche gli effetti negativi di allarmismi che possono essere amplificati creando gravissimi danni all’economia e all’immagine della Città dei Templi e dell’intera Sicilia”
“Il mio governo – ha aggiunto il Presidente – seguirà quotidianamente il lavoro di questo tavolo, fornendo supporto e tutto quello che sarà necessario, ma ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e lavorare alacremente già da domani per risolvere il problema nell’immediato e, poi, per soluzioni strutturali di medio e lungo termine».
Del tavolo permanente istituito presso il Genio Civile, faranno parte la Protezione Civile, il Comune di Agrigento, la Prefettura, i rappresentanti dell’Aica – Azienda idrica comuni agrigentini, Ati di Agrigento, Siciliacque, Consorzio di bonifica, Autorità di bacino e tutti gli altri enti coinvolti nella gestione delle risorse idriche.
Una sola domanda sorge spontanea: perché di questo tavolo permanente non fa parte il Comune di Sciacca, che ha sicuramente un numero di presenze turistiche che soggiornano a Sciacca ben maggiore di quello di Agrigento (escludendo le presenze giornaliere alla Valle dei Templi) e che quindi risente ed è esposto a maggiori danni destinato a risentire maggiormente a causa della mancanza di acqua?