Si è concluso a Sciacca un importante workshop dal titolo “Integrazione e Inclusione: Comprendere e Affrontare la Migrazione in Sicilia”, organizzato dal dott. Alessandro Indelicato con la collaborazione di diverse istituzioni, tra cui la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria, la University of Eastern Finland, COREnet, l’Ordine dei Consulenti del Lavoro e il Comune di Sciacca.
L’evento è stato inaugurato dallo stesso Alessandro Indelicato, Ph.D., della Universidad de Las Palmas de Gran Canaria, e ha visto la partecipazione di esperti e accademici che hanno discusso vari aspetti della migrazione.
Durante la prima giornata, Agnese Sinagra del Comune di Sciacca ha illustrato le politiche sociali come strumento di integrazione. Padre Stefano Nastasi del Seminario Arcivescovile ha esplorato il ruolo della religione nell’accoglienza e integrazione dei migranti. Emanuela Casà dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha trattato i profili giuridici e le criticità della protezione internazionale. Anna Campo e Caterina Gulottta della Cooperativa Sociale Quadrifoglio hanno parlato dell’importanza dei centri di cura e accoglienza nell’integrazione degli immigrati.
La seconda giornata è iniziata con un intervento di Alessandro Indelicato sugli impatti sociali, economici e culturali dell’immigrazione in Sicilia. Michelangelo Graffeo dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha discusso la legislazione giuslavorista per l’inserimento lavorativo degli immigrati. Anissa e Sonia Charfeddine di Paideia Sciacca hanno raccontato storie di inclusione a Sciacca. Giuseppe Recca, del giornale La Sicilia, ha analizzato il ruolo del giornalismo nella narrativa dell’immigrazione, seguito da Vito Sclafani, Presidente Onorario ANMI, che ha narrato racconti di umanità.
L’evento ha offerto un’opportunità unica per riflettere sulle sfide e sulle opportunità legate alla migrazione, promuovendo il dialogo e la cooperazione tra le diverse realtà coinvolte.
In conclusione si è aggiunto un impegno da parte dell’amministrazione a tenere un costante impegno al dialogo, con tavoli di coprogettazione e la proposta di un regolamento da portare in consiglio comunale, per la fondazione della consulta delle culture.