Il consiglio comunale di Sciacca sembra aver fatto presto a dimenticarsi della questione Terme.

Nella seduta consiliare svoltasi ieri sera, con un nutrito ordine del giorno, nelle Comunicazioni iniziali del Presidente e/o Sindaco non è stato fatto alcun cenno all’argomento Terme, contravvenendo così alla prassi ormai abituale e concordata di utilizzare le “comunicazioni” ad inizio di ogni seduta consiliare per aggiornare il civico consesso, e quindi la città, sulle notizie, novità o quant’altro concernenti questa importantissima tematica.

Ieri sera invece niente di tutto questo, e nessuno dei consiglieri comunali ha sollecitato in questo senso il sindaco Termine e il presidente Messina.

Evidentemente si ritiene archiviata ogni urgenza e ogni esigenza di vigilanza dopo che il Presidente della Regione ha fatto stanziare nel Fondo Sviluppo e Coesione, e solennemente annunciato, i 90 milioni di euro per la riqualificazione dei complessi termali di Sciacca e Acireale.

Se così fosse, nulla di più sbagliato.

Con i 90 milioni si è concretizzato infatti un presupposto di importanza fondamentale, ma il bello o se preferite il difficile inizia proprio adesso.

Cosa ha fatto la Regione, intesa per essa la giunta di governo e i competenti uffici, dal momento dell’annuncio fino ad oggi? A che punto siamo con la chiusura della liquidazione di Terme di Sciacca SpA? E il parco termale che rimane miserevolmente chiuso perché Comune e Regione non sembrano interessati a gestirlo? E il finanziamento di 1 milione e mezzo di euro che doveva essere utilizzato per riqualificare le piscine sulfuree all’interno del parco e la cui progettazione è scomparsa nei meandri del Genio Civile?

Sono tutti aspetti della problematica termale sui quali il consiglio comunale dovrebbe mantenere alto il livello di vigilanza e di informazione pubblica.

Ma, evidentemente, si pensa che l’avvenuta individuazione dei 90 milioni di risorse finanziarie da destinarsi a Sciacca/Acireale autorizzi a staccare la spina dell’attenzione e dell’urgenza.

E se invece le ragioni di urgenza, vigilanza e trasparenza si intensificassero proprio adesso?

Lo sostiene il Comitato Civico Patrimonio Termale, il cui coordinatore fa presente che nel Fondo Sviluppo e Coesione è ben evidenziato il fatto che “il finanziamento deve essere attivato entro il 31.12.2024”. “Nella migliore delle ipotesi – sostiene il Comitato Civico – ciò significa che entro questa scadenza del prossimo mese di dicembre devono essere adempiuti tutti i presupposti necessari per l’avvio della procedura di utilizzo del finanziamento. La Regione si sta muovendo in questa direzione con la dovuta tempestività? Come intende selezionare e individuare l’imprenditore privato da coinvolgere sin dall’inizio per un utilizzo proficuo delle risorse finanziarie, in sintonia con il modello di business termale che si vuole realizzare? Si intende adottare lo strumento del “partenariato pubblico e privato” (P.P.P.)? Oppure la Regione intende seguire altre strade? Sembrerebbe inoltre che la Regione intenda sottoscrivere un accordo formale con FEDERTERME per affidare all’associazione degli imprenditori termali la predisposizione di tutti i passaggi propedeutici all’attivazione della procedura, ma non è ancora arrivata alcuna conferma ufficiale.

Il 31/12/2024 può considerarsi già dietro l’angolo, e la tempistica diventa un fattore di fondamentale importanza.

Il popolo delle diecimila facce che il 6 Marzo è sceso in piazza, e con esso l’intera città e l’intero territorio, hanno il sacrosanto diritto di essere costantemente informati ed aggiornati.