di Nino Sandullo

All’inizio del mese di luglio un giovane turista inglese si trova a percorrere con la sua mountain bick alcune stradine del territorio di Menfi.

La bellezza del percorso che sta effettuando è stata però turbata dalla presenza di alcuni cani randagi che insistentemente hanno cominciato a rincorrerlo.

Nonostante i vani tentativi di allontanarli il giovane turista inglese viene travolto dai cani, buttato a terra e morso ad un polpaccio. Sanguinante, sull’asfalto e in preda ad un attacco di panico viene, con sua grande sorpresa, prontamente soccorso da un giovane menfitano di nome Francesco, che transita con il suo furgone in quella zona.

Dopo averlo rassicurato e aver constatato il danno provocato dai cani alla gamba del turista, Francesco estrae una cassetta medica di pronto soccorso dal furgone, si prodiga come un navigato esperto a disinfettare le ferite e ad approntare una fasciatura estemporanea.

Poi, caricata la mountain bick nel retro del furgone e il turista nella parte anteriore dell’auto, con solerzia lo trasporta al PTE di Menfi.

Il malcapitato turista, che non comprende la lingua italiana e figuriamoci il dialetto siciliano, nota che un vivace chiacchiericcio tra il soccorritore e gli operatori sanitari, senza comprendere cosa stia accadendo: manca il siero antitetanico.

Racconta il turista, in un post scritto in inglese, che subito dopo viene trasportato da Francesco in una piccola clinica nella parte opposta del paese, che altro non è che lo studio del medico di famiglia, il dott. Michele Botta.

Appena arrivato, aiutato da altre persone, viene fatto accomodare su un lettino e prontamente visitato dal medico che, esclusa la necessità di sutura, disinfetta e medica meticolosamente e con tanta perizia la ferita e comunica al turista che deve effettuare una puntura antitetanica per evitare brutte complicanze.

L’inglese pensa fra sé che gli astanti sarcastici siciliani rideranno un po’ per le sue natiche color latte, ma senza remore si rende disponibile alla somministrazione della puntura.

Tutto quanto descritto accade con l’umana empatia dei gesti che rendono comprensibile l’incomprensibilità del linguaggio.

La storia ancora non finisce, scrive stupito il turista inglese nel suo post facebook. Subito dopo la medicazione e la puntura sulla sua bianca natica, viene fatto accomodare nel furgone di Francesco e trasportato prima in un bar del centro per un caffè e un gustoso cannolo di ricotta siciliano e poi al proprio domicilio.

Il turista inglese conclude il suo post scrivendo ”Non riesco a immaginare una storia simile nel Regno Unito. La gente qui in Sicilia è davvero incredibilmente amichevole”.

NINO SANDULLO