Sciacca è uno scrigno con tanti tesori e l’associazione goSciaccago continua ad impegnarsi per mostrarceli.
Dopo lo straordinario evento “Trovami”, la lunga notte delle chiese in cui abbiamo riscoperto la nostra tradizione religiosa e il nostro patrimonio spirituale, nelle ultime due caldissime serate è stata la volta dell’apertura straordinaria della storica Biblioteca di Sciacca A.Cassar.
Organizzare la fruizione di un patrimonio culturale così inestimabile ma inaccessibile da anni è sicuramente lodevole. Le aspettative rispetto alla proposta di queste due serate evento sono state abbondantemente superate perché il vasto pubblico di saccensi e turisti ha avuto un’occasione imperdibile per ripercorrere un viaggio nel tempo nella storia gloriosa di Sciacca.
Con narrazioni appassionate della nostra storia e degli uomini illustri, le volontarie e i volontari dell’associazione goSciaccago hanno coinvolto i presenti rendendo accessibili delle opere conservate gelosamente nella sezione del Fondo Bernardo della Biblioteca di Sciacca.
Respirare l’atmosfera austera e solenne della storica biblioteca in cui sono custoditi più di 4.000 libri antichi è stato strepitoso cosi come avere la possibilità di potere visionare alcune opere cardine, come il Libro Verde e il Libro Rosso, molto di più di un semplice manoscritto antico, una chiave che apre le porte alla comprensione della storia e della cultura che ci permette di scoprire le nostre radici, il nostro passato, le nostre leggi, le consuetudini, le tradizioni religiose e le celebrazioni pubbliche.
Una chicca assoluta è stata la narrazione del segnalibro come strumento di propaganda sociale e anche strumento di pubblicità e marketing.
L’evento intitolato SACCA URBS SIGNITISSIMA E FIDELISSIMA ci ha riportato indietro nel 1494 quando Sciacca ottenne il titolo di città degna.
Per le nostre care lettrici e lettori condividiamo un passo di Ignazio Scaturro nella “Storia della città di Sciacca” Volume primo”:
SCIACCA OTTIENE IL TITOLO DI CITTA’ DEGNA – I Sovrani di Sicilia per distinguere le città demaniali dalle feudali e fregiarle di onori, usarono in vari tempi concedere a talune di esse titoli speciali, che rimasero loro come inseparabili attributi. Così abbiamo: Palermo felice, Messina nobile, Catania clarissima, Girgenti magnifica, Mazara inclita, Naro fulgentissima, Licata dilettissima, Polizzi generosa etc.
La città di Sciacca che sedeva al decimo posto del braccio demaniale nel parlamento di Sicilia, ragguardevole per la sua storia gloriosa, per la vastità del territorio e per il commercio dei grani, bella per i suoi edifici, potente per la sua nobiltà, ambiva con ardore di essere insignita pur essa di un titolo onorifico; a tal fine, nel cadere dell’estate del 1494, furono inviati ambasciatori a re Ferdinando due illustri cittadini: Giovanni Tagliavia e Filippo Ferraro.
Il potentissimo re cattolico, che era singolare nella finzione e nell’inganno, forse avrà sorriso fra sé alla vanitosa domanda della piccola città lontana da suo vasto regno; in ogni modo accolse la petizione, accordò alla città il titolo di degna e rimandò contenti i due ambasciatori.
Quindi il vicerè Ferdinando de Acugna, con lettera data in Catania il ottobre 1494, comunicava al magistrato comunale di Sciacca la volontà sovrana in questi temini:
“Il re Ferdinando, considerando come la città di Sciacca, regia, singolare e diletta, per il servizio lodevole prestato ai sovrani, per i suoi magnifici e regali monasteri dell’uno e dell’altro sesso e di vari Ordini, per i suoi baroni, insigni militi, nobili, dottori, onorati e facoltosi uomini, pel suo popolo numeroso, per la sua posizione sulla spiaggia del mare, per i suoi magnifici palazzi, per la fertilità del suo territorio per la copia delle vettovaglie sia meritevole di onorificenze, dopo matura deliberazione e certa scienza, la insignisce del titolo citta degna (civitas digna), comminando a chi osi chiamarla diversamente la perdita della regale benevolenza e la pena di pagare al regio fisco due mila fiorini d’oro.
Le alte presenze dell’evento confermano il successo di un’iniziativa ben riuscita grazie anche ad altre proposte collaterali come l’apprezzatissimo laboratorio del segnalibro per i bambini, danze, balli ed una lettura drammatizzata sul famoso caso di Sciacca di Vincenzo Catanzaro.
Un plauso all’associazione goSciaccago che ha dimostrato come una comunità può unirsi sia per valorizzare e promuovere il proprio patrimonio culturale rafforzando la propria identità sia condividendo il proprio sapere.