Maria Teresa Cusumano ha iniziato il suo lavoro di magistrato nel 2003 presso il Tribunale di Sciacca, arrivando in questo lembo di Sicilia dirimpetto l’Africa dalla sua lontana Treviso.

Faceva parte di quel gruppo di giovani magistrati di prima nomina che vennero a dar man forte al nostro tribunale, contribuendo a creare a Sciacca un ambiente giudiziario vivace e formativo sotto la guida particolarmente illuminata del Procuratore della Repubblica Bernardo Petralia e del Presidente di Tribunale Alberto Bellet.

Maria Teresa Cusumano ha lasciato un ottimo ricordo di sé a Sciacca, forse anche perché ha certe sue caratteristiche personali che ne fanno il prototipo del buon giudice che tutti vorremmo avere, come ha detto ieri sera il dr. Petralia durante la presentazione del suo libro di esordio come scrittrice.

Ma quell’esperienza siciliana di vita personale e professionale, in una terra assai lontana dai suoi più cari affetti, deve essere comunque rimasta nel cuore anche di quella giovane giudice se, dopo oltre venti anni, proprio a Sciacca Maria Teresa Cusumano è voluta venire a presentare questo suo primo libro, un romanzo che affonda le radici in un pezzo significativo di storia della sua famiglia.

I protagonisti sono infatti i suoi nonni, Tommaso e Maria, due giovani sposi profondamente innamorati che vengono separati dalla guerra. Il libro si chiama “La felicità è una lunga pazienza” ed è stato presentato ieri sera a Sciacca nell’ambito della sezione dedicata alle opere prime di “Libri sotto le stelle” della Libreria Mondadori Bookstore.

Dopo l’8 settembre 1943, il capitano di fanteria Tommaso Melisurgo, ferito sul campo a Kos, viene fatto prigioniero e deportato in Germania come “traditore badogliano

La giovane moglie Maria, rimasta a Potenza con i quattro figli, si trova ad affrontare mille difficoltà, tra cui i bombardamenti alleati che mettono a dura prova la popolazione.

Tommaso e Maria vivono, ciascuno con il costante pensiero all’altro, una storia di fede, d’amore e di guerra.

In un teatro d’azione che va dall’Italia del Sud, al Dodecaneso, alla Germania, i loro destini personali sembrano lacerarsi e perdersi.

Ma ritroveranno una strada comune nella consapevolezza che le storie individuali muovono i propri passi nella Storia, e che vivere, sul piano personale e su quello civile, significa resistere.

Dicevamo all’inizio che Maria Teresa Cusumano ha lasciato un bel ricordo di sé a Sciacca, e chi non l’aveva conosciuta allora ne ha subito ben compreso il motivo ieri sera, ammirando quel sorriso dolce che è come una porta spalancata dell’anima, la cui profondità si percepiva ascoltandola raccontare come è nato questo suo primo libro, le motivazioni che l’hanno spinta a scriverlo, le ricerche con le quali ha ricostruito la storia dei suoi nonni, il perché del titolo e tanto altro ancora.

Il Dr. Petralia ha contribuito non poco a questa bella presentazione del libro della Cusumano, riversando in essa a piene mani tutte le risultanze della sua acutezza di mente in qualità di lettore e la sua indiscussa abilità oratoria.

ServireSciacca ha ripreso in diretta l’evento sulla nostra pagina facebook e chi vuol vederlo può farlo accedendo dal seguente link:

https://www.facebook.com/share/v/VUwte249GTZyMXSV/?mibextid=KsPBc6