È di oggi un comunicato stampa di Cittadinanzattiva – Rete Tribunale per i Diritti del Malato che affronta nel suo complesso la problematica dell’Ospedale di Sciacca, con un appello rivolto alla politica cittadina, al direttore generale dell’ASP di Agrigento e alla comunità civile del territorio di Sciacca.

Già nel mese di giugno CittadinanzAttiva aveva incontrato il direttore dell’ASP ad Agrigento, sottoponendogli un elenco analitico di problematiche da risolvere e poi a luglio aveva inviato allo stesso Capodieci, al presidente della Regione Schifani e all’assessore regionale della Salute una nota molto particolareggiata sulla situazione dell’UOC di Ortopedia.

Adesso il T.D.M. prende atto che le interlocuzioni formali non hanno portato ad alcun miglioramento della situazione ospedaliera, ragion per cui allarga lo sguardo all’intera vicenda ospedaliera sotto forma di appello finale alla comunità politica e civile.

Questo il contenuto del comunicato stampa, che ha il pregio di dire le cose con molta chiarezza:

“Il Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva Sciacca esprime una grandissima preoccupazione per le condizioni in cui versa oggi il presidio ospedaliero di Sciacca e per le future sorti di esso. Al di là dei buoni propositi espressi a voce dal nuovo direttore dell’ASP di Agrigento, peraltro contraddetti dal tenore lapidario con il quale ha comunicato in assessorato regionale lo stato di chiusura della chirurgia ortopedica a Sciacca, la realtà è sotto gli occhi di tutti e fa solo registrare progressivi e ulteriori deterioramenti. Deve quindi ritenersi più che fondato il timore che l’Ospedale di Sciacca possa perdere la sua attuale qualifica di DEA di primo livello ed essere depotenziato a ospedale di base, con gravissimo danno per tutta l’utenza del territorio, essendo la sua effettiva funzionalità come DEA di primo livello indispensabile anche per salvare vite umane, considerata tra l’altro la sua collocazione geografica ai margini occidentali della provincia. 

La politica perseguita negli ultimi anni, con i fatti, dall’ASP di Agrigento sta progressivamente demolendo la qualità, l’efficienza e la diversificazione dei servizi offerti, anche nell’ambito emergenza-urgenza, come denunciano giornalmente i cittadini e i dirigenti medici, con l’effetto perverso e magari voluto (immaginiamo) di ridurre i numeri di produttività di questa struttura ospedaliera (fino a qualche anno addietro autonoma Azienda ospedaliera, ricordiamolo) e rendere così più facile il suo declassamento, a discapito dell’utenza di un distretto territoriale assai popoloso, tra l’altro  penalizzato dalla precarietà delle vie di comunicazione.

Riteniamo sia giunto il momento, per noi cittadini, di prendere coscienza che non sono serviti la mobilitazione popolare di oltre 5 mila cittadini del territorio con alla testa i loro sindaci, le segnalazioni alla Procura della Repubblica, le tante denunce provenienti dalla stampa, dal Comitato Sanità e dal Tribunale per i Diritti del malato, la delibera adottata e le richieste formulate dal Consiglio Comunale di Sciacca, le riunioni con i sindaci e i deputati regionali dei territorio, le segnalazioni e richieste di aiuto ai vertici regionali, le dichiarazioni dei politici di turno, i documenti e i comunicati stampa scritti da questo  e quell’altro soggetto.

Da oggi in poi è il momento dei fatti, non più delle parole e delle inutili rassicurazioni.

Chiediamo alla classe politica cittadina di farsi promotrice di un’iniziativa, a forte risonanza mediatica, che avvalendosi dell’appoggio di una significativa espressione della società civile consenta di interloquire a Palermo direttamente con il Presidente della Regione e con l’Assessore regionale della sanità.

Chiediamo al direttore generale dell’ASP, dr. Giuseppe Capodieci, di dimostrare con i fatti di voler davvero risolvere le problematiche  dell’Ospedale di Sciacca,  non  tanto  con  l’annuncio di soluzioni provvisorie ma con atti che siano chiaramente espressivi di una volontà gestionale finalizzata al potenziamento dell’ospedale, e in particolare:

– di comunicare un ben definito cronoprogramma per l’apertura di neurologia e della Stroke Unit

– di riportare a Sciacca il primario di ortopedia e il dirigente medico ortopedico sottratti entrambi all’UOC di Ortopedia di Sciacca e utilizzati su Agrigento, consentendosi così anche l’utilizzo su Sciacca degli specializzandi in ortopedia che hanno partecipato allo specifico concorso

– di bandire i concorsi per la copertura di TUTTI i posti oggi vacanti rispetto alla pianta organica di DEA di primo livello nelle diverse unità operative

– di bandire i concorsi per la copertura dei primari oggi assenti, essendoci unità operative ormai da anni prive di un primario titolare per concorso, e affidate, se va bene, a medici facenti funzione

– di sciogliere il nodo degli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera, ottimizzando la funzionalità della formula “riuniti” in funzione del DEA di primo livello ed eliminando doppioni che mortificano la dignità dei medici e dell’utenza, come una verifica dei numeri di produttività può in qualunque momento dimostrare.      

Chiediamo alla comunità dei cittadini attivi di essere ben consapevoli del rischio che l’Ospedale di Sciacca possa perdere la sua qualifica di DEA di primo livello e di tenersi pronti per partecipare ad ogni opportuna azione per difendere questo fondamentale presidio della salute e della sanità pubblica”.