Il consigliere comunale Ignazio BIVONA denuncia oggi con una interrogazione orale quella che definisce una situazione “non dignitosa” in cui si trovano a lavorare gli agenti del Comando della Polizia Municipale di Sciacca, attualmente dislocati nei locali attigui la chiesa della Badia Grande.
I locali risultano infatti privi di condizionatori e il caldo rende estremamente difficile svolgere il lavoro d’ufficio.

Alcune postazioni, dice Bivona, sono munite di ventilatori, forniti dagli stessi agenti, altre postazioni invece sono sprovviste di qualsiasi sistema di raffreddamento dei locali.


Il consigliere Bivona esprime l’auspicio che questi locali vengano messi a regime quanto prima, cercando di garantire un comfort adeguato ai lavoratori.

In alternativa, propone Ignazio Bivona, si potrebbe trasferire tutto il Comando nei locali, oggi nella piena disponibilità del Comune di Sciacca, dell’ex hub vaccinale di Contrada Perriera.


“A dire il vero, aggiunge Bivona, in detti ultimi locali potrebbero essere insediati anche gli uffici dell’anagrafe, dello stato civile e dell’Ufficio Tributi. Questa soluzione avrebbe anche il pregio di evitare che il non uso danneggi nuovamente i locali di quella che avrebbe dovuto essere una “casa per anziani” e servirebbe, decentrando detti importanti servizi, a decongestionare il centro storico, evitando la presenza di centinaia di auto che l’utenza utilizza per recarsi presso i predetti uffici”.


“In questo momento, comunque , la priorità deve essere quella di andare incontro alle esigenze dei vigili urbani – conclude Bivona -, che non possono continuare a operare senza un’adeguata climatizzazione”.

Per quanto sopra il consigliere comunale interroga l’amministrazione comunale “per conoscere quali provvedimenti sismo stati assunti per rendere i locali, adibiti a comando della Polizia Municipale, più adeguati alle esigenze dei lavoratori oppure quando si intende provvedere al trasferimento degli uffici in contrada Perriera della Polizia Municipale e degli altri Uffici di cui si è detto”.