Era l’ Agosto del 2014, quando, nel corso di una esercitazione in volo, a soli 36 anni scomparve Giuseppe Palminteri. Sono passati dieci anni da quel tragico giorno. A ricordarlo è la sua amica fraterna , la psicoterapeuta Ivana Dimino in questo scritto affidato alla nostra redazione.

“Il 19 Agosto di quest’anno ricorre il decimo anniversario dalla scomparsa del Maggiore dell’aeronautica militare italiana, Giuseppe Palminteri, deceduto, insieme ai suoi colleghi, durante una esercitazione in volo, nei cieli di Ascoli.
Ricordo ancora quel giorno, come uno di quei momenti che, nella vita, restano indelebili! Come le grandi gioie, così i grandi dolori segnano la memoria e segnano i percorsi di ognuno di noi.
Giuseppe era e resta per sempre un fraterno amico, con cui io e la mia famiglia abbiamo condiviso esperienze, luoghi, emozioni.

Oggi voglio ricordare il suo amore per il cielo, per la sua professione, per quelle nuvole che affrontava e che attraversava, e dai cui traeva ogni giorno ispirazione e costante motivazione. Non si è mai tirato indietro, di fronte a nessuna missione, ha onorato l’Italia e l’Aeronautica militare, sempre con dignità, a testa alta, come si conviene ai grandi, agli esempi di vita, agli onesti e ai valorosi.
Si, perché Giuseppe era un valoroso uomo e militare, ha insegnato a tutti noi, prima che lo potessimo scoprire da soli, cosa volesse dire inseguire un sogno, nonostante il
Sacrificio, la lontananza da chi amava e da chi lo amava, il continuo rimettersi in gioco, superare limiti e attraversare le sfide.

Questo è il suo più grande insegnamento, che ognuno di noi dovrebbe far proprio, per aspirare a realizzare il meglio di sé.
A Lui, ai suoi colleghi, uniti da un triste destino, oggi rivolgo il mio, il nostro saluto e dico Grazie perchè dal cielo e dal quel punto in cui ci avete lasciati, arriva tutto il Vostro Onore.

Ivana Dimino

Domani , alle 12, 30, alla presenza delle autorità civili e militari cittadine, si svolgerà una commemorazione del Maggiore Palminteri nella villetta adiacente alla chiesa di San Domenico, in Piazza Scandaliato.

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