La Comunità Capi del gruppo Agesci Sciacca 2  è rientrata da Verona, dove da giovedì 22 a domenica 25 agosto ha partecipato alla Route Nazionale delle Comunità Capi Agesci 2024 con sette dei suoi componenti: Daniela Ferrara, Nino Porrello, Maria Teresa Figliomeni, Marco Graffeo, Domenico Maglienti, Nino Lauretta e Beatrice Dimino.

Stanchi fisicamente per i tanti chilometri percorsi a piedi in giornate di grandissimo caldo, ma autenticamente felici di aver preso parte ad un evento associativo il cui precedente risale al lontano 1997 ai Piani di Verteglia (Avellino) e che ha radunato in questa “città delle tende” costruita all’interno della città scaligera oltre 18 mila capi educatori scout dell’Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani).

Questa route nazionale, come già le due precedenti nei suoi 50 anni di vita che l’Agesci celebra in questo 2024, ha rappresentato un momento di snodo dell’Associazione, che oggi conta più di 180mila iscritti, tra ragazzi e capi. 

A fare da collante è stato il tema della felicità, che rappresenta oggi una scelta politica forte, controcorrente rispetto al negativismo e ai segnali di crisi e di sfiducia che serpeggiano nel contesto sociale, e che ritorna anche nel titolo di questo appuntamento: “Generazioni di felicità”.

Un’esperienza fortemente motivante, che ha inteso donare a questi capi educatori dai 21 anni in su un tempo di qualità, nuove energie, nuove parole, nuovi contenuti per l’educazione; offrire un’occasione unica di confronto sugli orientamenti educativi e sociali attuali; valorizzare il contributo dei 50 anni di storia dell’Agesci e posizionare l’Associazione nella società e nella Chiesa come attore importante di cambiamento nel presente; identificare  nuove risposte, nuovi equilibri e nuovi assetti di fronte alle sfide educative attuali.

Abbiamo chiesto alla capogruppo dello Sciacca 2, Maria Teresa Figliomeni, di indicarci i momenti più arricchenti di questa esperienza:

“È davvero difficile – ci dice Maria Teresa- fare sintesi di quattro giorni che sono stati un continuo alternarsi di emozioni, spunti di riflessione, momenti di formazione e dibattiti su tutte le principali tematiche del mondo di oggi, testimonianze altamente qualificate, con lo scopo di analizzare la realtà dei giovani e definire le sfide e il percorso dell’Associazione per i prossimi anni. 

Anche gli spettacoli sul palco, nell’arena serale, hanno visto intrecciarsi momenti musicali (particolarmente emozionante quello con Roberto Vecchioni) con testimonianze molto forti, come quella dell’italo-iraniana Shervin Haravi, una delle voci più autorevoli nel panorama delle attiviste per i diritti delle donne nel mondo islamico”.

“Ci hanno particolarmente coinvolto – aggiunge la capogruppo dello Sciacca 2 – i contenuti dell’omelia del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, nel corso della Santa messa domenicale, per il loro valore profetico sulle scelte e sulle strade da percorrere verso il futuro; l’esperienza di servizio e di incontro che la nostra comunità capi ha fatto con la  progettualità inclusiva realizzata da Don Orazio, un sacerdote che è stato missionario per 15 anni in Brasile e che adesso fa il parroco in una piccolissima frazione di Verona, dove in una grande canonica ha messo su un centro di accoglienza per 7/8 giovani immigrati africani, che vengono integrati avviandoli alla conoscenza della lingua italiana e al lavoro attraverso la coltivazione di un grande “orto sociale, con la collaborazione attiva, sotto forma di volontariato, di circa 60 famiglie della stessa parrocchia e di parrocchie vicine: in questa bellissima realtà di inclusione abbiamo lavorato nell’orto per circa due ore e poi ascoltato la presentazione del progetto attraverso le voci dei suoi protagonisti; il clima suggestivo di profondo raccoglimento e anche di confronto interpersonale creatosi nella veglia serale di spiritualità con ben 18mila partecipanti”.

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Anche altri due nostri concittadini, Giusy Caracausi e Accursio Munisteri, hanno partecipato a questo mega raduno dell’Agesci, svolgendovi attività di servizio nell’ambito delle persone esterne all’associazione, ma che in virtù del proprio passato scout sono state prescelte per supportare tutti i molteplici aspetti della logistica necessaria ad una “città delle tende” abitata da 18 mila persone alla ricerca di strade generatrici di futuro e di felicità.