Vincenzo Licata, il Nostro poeta, il poeta del mare è tornato a vivere, ieri sera, sul palco dell’Atrio Inferiore del Comune di Sciacca con la voce di Alfonso Veneroso. Due grandi figli di Sciacca: uno, il poeta che la Sicilia finora, poco ha valorizzato per il suo spessore poetico e l’altro, l’attore che, legato a filo doppio con le sue radici, le esalta con la sua arte, ma anche con la sua sensibilità e la sua straordinaria cultura. Si inserisce tra di loro l’Assessore Salvatore Mannino che, amando entrambi, ha fortemente voluto questa serata e l’ha condotta in porto con successo.

Quello che Veneroso ha voluto su quel palcoscenico dalla scenografia essenziale, arricchita dalle sapienti note del violoncello del Maestro Mauro Cottone, è stata una rappresentazione che fosse anche una essenziale cronistoria della vita poetica di Licata, dall’infanzia, felice pur nel chiaroscuro della povertà della famiglia marinara; alla figura paterna e materna; alla maestra delle Elementari; ai giochi fanciulleschi. E poi, il battesimo del mare, con la prima tempesta vissuta da un Vincenzo giovanissimo insieme al piccolo equipaggio della barca del padre, in mezzo alle onde minacciose e al buio della notte. E la “Dragunara” , con la sua forza terrificante smorzata dalla grande fede del capobarca, zu Filippo.

Alfonso Veneroso non ha letto, ma ha interpretato ogni poesia con quella sua voce che ,come e più di uno strumento musicale, ha cento corde, tutte diverse , più alte, più basse, più intense, più dolci. La nostalgia del poeta, i “corpi di mare” della sua vita si sono materializzati davanti a noi , insieme ai gabbiani, alle grida delle donne, alle speranze, alle onde ora calme ora tempestose di un mare e dei marinai di una Sciacca del tempo passato e proprio per questo, indimenticabile. Veneroso ha toccato molte delle tantissime tematiche che caratterizzano la poetica di Licata. Anche il comico, con “Lu visitu” e , infine, l’epica di una “Vintuliata di marina” che ha chiuso in bellezza il recital. Il Maestro Mauro Cottone ha sottolineato ogni poesia sapientemente passando da una connotazione folcloristica ad arabeschi andalusi e blues. 

In una stagione intensa di spettacoli come quella che abbiamo vissuto in questa estate 2024, un omaggio al poeta Vincenzo Licata e alla sua poesia era attesa e desiderata da chi la memoria ancora ce l’ha e non dimentica gli uomini che hanno tracciato un solco indelebile nella cultura della nostra città. Gli applausi che hanno sottolineato, di volta in volta , le performance poetiche di Veneroso, le esecuzioni di Cottone sono andate in questa direzione: quella di uno spettacolo di grande livello che il pubblico di appassionati ha mostrato di avere fortissimamente gradito.

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