Quella che fu la nostra magnifica Villa Comunale “Ignazio Scaturro” di Sciacca non c’è più, ormai da tempo.
Sulla via Figuli il cancello battente in ferro si apre su un brutto surrogato di essa, una specie di giardino pubblico con poco verde, che nulla ha a che fare con quel che era la nostra bella e ottocentesca villa comunale.
Nostalgia dei tempi che furono?
Niente affatto, solo indignazione di chi ama le cose belle e non sopporta la bruttura in genere, tanto più quando questa è creata dall’incuria di chi avrebbe invece il compito di rendere accogliente e decorosa la nostra città.
L’altra sera una carissima amica mi ha rivolto all’improvviso questa domanda:
“Ma perché non si affida la gestione della villa comunale a privati?”.
Ho cercato di articolare una risposta convincente, ma devo confessare che più parlavo e più mi andavo convincendo di non avere argomentazioni valide, perché tutte quelle che in modo sempre meno convinto cercavo di formulare si infrangevano contro quest’altra argomentazione della mia amica:
“Comunque sia, il risultato della gestione pubblica della villa comunale, amministrazione dopo amministrazione, è lo sfacelo che abbiamo sotto gli occhi, quindi è assurdo andare avanti così… c’è solo da cambiare strada e l’unica alternativa può essere la gestione privata, ovviamente con tutte le garanzie di questo mondo per la collettività e per il bene comune villa comunale”.
E come darle torto?
Il fatto è che la mia amica alla villa non ci andava ormai da tanti anni, e quindi non aveva avuto la possibilità di abituarsi gradualmente a quel degrado crescente, così quando l’altro giorno ci è capitata dentro un po’ per caso con la sua nipotina è stato come ricevere un pugno nello stomaco.
Era semplicemente disgustata dall’assenza di manutenzione, dalla sporcizia, dal deterioramento gravissimo della componente verde, dall’assenza dei fiori, ecc. ecc.
“Se non si è in grado di gestire una cosa pubblica, allora meglio chiuderla – diceva -, non si può offrire alla gente una visione e uno status così poco decoroso”.
Tutto questo è il risultato di anni e anni di mancata manutenzione, amministrazione dopo amministrazione, con il grande calore di questa stagione estiva che ha poi dato il ko definitivo. Ma perché ciò avviene? Mancano i soldi e mancano i villieri, ci viene sempre risposto. Ma come fanno allora in tante altre città d’Italia ad avere dei bellissimi giardini pubblici, compresi anche alcuni comuni a noi molto vicini?
Non abbiamo alcuna difficoltà, come ServireSciacca, a far nostre le considerazioni espresse dalla cara amica e nostra lettrice.
Più e più volte abbiamo denunciato lo stato di gravissimo abbandono in cui versa la villa comunale, in particolare sotto il profilo della manutenzione della componente verde, e il passo avanti che oggi vogliamo fare è dire basta a questa situazione e proporre a questa amministrazione Termine di trovare una soluzione al di fuori dei soliti schemi, che ci hanno condotti fin qui così male.
Ipotizzare l’affidamento a privati, sulla base di un rigido protocollo d’intesa che concilii le esigenze della collettività e della rinascita arborea e floreale della villa con quelle del privato che deve anche guadagnarci il giusto, ci sembra una strada utilmente percorribile e comunque da tentare sulla base di una manifestazione di interesse pubblico.
Lasciamo all’amministrazione comunale il tempo di rifletterci su, poi andremo a chiedere cosa ne pensano.
Intanto chiediamo ai lettori di esprimersi, commentando questa nostra proposta che vuol soltanto favorire una possibile rinascita alla sua antica bellezza della Villa Comunale di Sciacca “I. Scaturro”.
Guardatela com’è ridotta, ma tenete conto che le foto fanno intravedere solo in minima parte la triste realtà: