Un argomento trattato ieri sera in consiglio comunale, nella parte iniziale dopo le comunicazioni del Sindaco su Terme e Ospedale, è stato quello dell’assessore Antonino Certa, in quota Partito Democratico.
È stato lo stesso assessore, presente alla riunione consiliare, a rappresentare la situazione personale che lo riguarda, con un intervento dal banco della giunta.
Antonino Certa ha raccontato di aver vinto un concorso all’Agenzia delle Entrate, con il posto di lavoro in Piemonte. Da circa quattro mesi ha quindi lasciato Sciacca, stabilendosi sul luogo di lavoro, dove sta svolgendo il rituale periodo di prova che durerà sino alla fine di Ottobre. Ha detto di aver già richiesto il trasferimento temporaneo in una sede di lavoro quanto più possibile vicina a Sciacca in funzione del suo mandato assessoriale, ma che la concessione di tale trasferimento non è comunque dovuta, ma discrezionale.
Per questo ha dichiarato che, nel caso in cui tale trasferimento non dovesse essere concesso entro la scadenza del periodo di prova, deciderà in quel momento se dimettersi da assessore o se chiedere un’aspettativa non retribuita per tornare a Sciacca a svolgere il suo mandato amministrativo.
Nel frattempo ha seguito e seguirà da remoto l’attività amministrativa nella misura in cui è possibile farlo da lontano, mentre per le altre sta contando sull’aiuto e collaborazione degli altri componenti la squadra assessoriale di Fabio Termine.
A fronte di questo “chiarimento” da parte del diretto interessato, le valutazioni e i commenti espressi negli interventi delle forze consiliari di opposizione non sono stati dei più benevoli.
Pur riconoscendo tutti concordemente la validità dell’operato del giovane assessore nel periodo antecedente il suo allontanamento da Sciacca, è stato invece criticato il protrarsi di una situazione che vede di fatto la giunta municipale priva di un suo componente, a cui fanno capo deleghe importanti.
Non potrebbe essere un rimedio adeguato, per l’opposizione, l’ottenimento di un trasferimento su Sciacca o vicino a Sciacca, perché una città di 40mila abitanti ha necessità di assessori comunque a tempo pieno e non a mezzo servizio per conciliare con il lavoro. E, comunque, anche la scelta di attendere la fine dei 6 mesi del periodo di prova, per poi eventualmente chiedere l’aspettativa, per l’opposizione non è condivisibile, perché priva per sei mesi la città di un assessore.
Anche qui sul banco degli accusati l’opposizione ci ha messo il Sindaco, tra l’altro criticato per aver fatto intervenire nel dibattito soltanto l’assessore, sindaco che secondo l’opposizione è tenuto ostaggio sull’argomento Certa dall’alleato PD o comunque trova comodo che Certa non si dimetta, per evitare le difficoltà politiche conseguenti alla necessità della scelta e nomina di un nuovo assessore.