È stata una presentazione di libro assai bella e interessante quella svoltasi ieri pomeriggio alla Multisala Badia Grande e organizzata dalla Libreria Ubik di Sciacca di Ornella Gulino.
Ospite la scrittrice Simona Dolce e il suo romanzo “Il vero nome di Rosamund Fischer”, edito da Mondadori.
L’autrice ha calamitato l’attenzione del pubblico presente con la narrazione dell’ambientazione realmente storica del suo libro e delle lunghe e laboriose ricerche che le hanno consentito di costruire la verità storica dei fatti e dei personaggi raccontati, stimolata dalle domande come sempre profonde e coinvolgenti della professoressa Alice Titone.
Nel libro Rosamund Fischer ha ottant’anni e vive ad Arlington, in Virginia. Un giorno squilla il telefono e la voce di un uomo pronuncia il suo vero nome, Inge Brigitte.
La donna si trova catapultata nel 1940: in Europa infuria la guerra, e Inge Brigitte e i suoi fratelli trascorrono un’infanzia idilliaca. Ma è davvero così perfetta? I bambini non sanno di vivere accanto a un campo di concentramento; non sanno che le domestiche, il giardiniere, le sarte, il barbiere sono tutti prigionieri; non sanno che il padre, Rudolf Höss, è in realtà il comandante di Auschwitz.
All’età di diciassette anni, Inge Brigitte decide di scappare dal suo nome e dalle macerie della Germania postbellica; assume una nuova identità, quella di Rosamund Fischer, e si trasferisce a Madrid, dove diventa indossatrice per Cristóbal Balenciaga, il più grande couturier del mondo. Frequentando l’alta società, incontra l’uomo che sposerà e con cui si stabilirà negli Stati Uniti.
Dopo tanti anni trascorsi a crearsi una vita diversa, lontana dai riflettori della storia, il passato bussa improvvisamente alla sua porta e lei decide di svelare, per la prima volta, la sua verità. Chi è nel profondo quella donna, è Rosamund o è ancora la piccola Inge Brigitte?
Simona Dolce, grazie a un’accurata documentazione storica, ci racconta una figura femminile inedita e controversa, intrappolata nelle menzogne e incapace di ricucire i propri ricordi con la memoria della più grande tragedia del Novecento.
La sua scrittura nitida e acuminata scandaglia le ambiguità di una famiglia illusoriamente perfetta, ci interroga sulle infinite maschere che il male può indossare nel quotidiano e su come la dedizione verso un mondo ideale, grande quanto una villetta con giardino, possa diventare un ‘ossessione accecante e crudele.
Qui di seguito la registrazione della presentazione del libro, che ServireSciacca ha ripreso in diretta facebook:
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