Si chiamano patologie tempo dipendenti quelle che, se non curate immediatamente o comunque in una tempistica breve, portano il quadro clinico del paziente in una situazione che potrebbe essere irrecuperabile e di conseguenza alla morte o all’inabilità permanente.

Nel distretto sanitario di Sciacca il cittadino che viene colpito in forma particolarmente acuta da una tipologia di questo tipo (ictus, infarto, particolari emorragie interne e altro ancora) viene a trovarsi in una situazione di particolare svantaggio che lo espone in modo esponenziale al rischio morte o inabilità permanente, a causa di una specifica problematica che nessuno a Palermo e ad Agrigento si è mai preso cura di risolvere.

Vediamo allora qual’è questo problema, apparentemente irrisolvibile.

Qualche lettore avrà certamente già pensato alla mancanza presso il presidio ospedaliero di Sciacca della dotazione neurologica di “Stroke Unit” che un Dea di I livello come il Giovanni Paolo II dovrebbe avere e che invece Sciacca non ha mai avuto. Questo aspetto del problema, che coinvolge i pazienti colpiti da ictus, è comunemente noto e sappiamo tutti che la responsabilità ricade sull’ASP di Agrigento, che negli ultimi anni non ha mai avuto cura di dotare il nostro presidio ospedaliero di quanto necessario per essere dotato di “Stroke Unit”.

Me non è a questo aspetto specifico, sia pur di vitale importanza, che qui ci stiamo riferendo.

Stiamo invece scrivendo del fatto che nell’ambito delle reti tempo dipendenti, predisposte dal sistema sanitario nazionale per garantire l’assistenza più adeguata al paziente colpito da una patologia tempo-dipendente, c’è il cosiddetto II LIVELLO, cioè il presidio ospedaliero su cui deve essere immediatamente e il più celermente possibile indirizzato il paziente in uno stato di gravità tale da non poter essere gestito da una struttura di I LIVELLO, quale è appunto Sciacca.

Per il distretto sanitario di Sciacca il II livello è rappresentato da Caltanissetta, e non invece da Palermo come sarebbe logico che fosse in considerazione della durata di percorrenza Sciacca – Palermo, decisamente più breve di quella Sciacca- Caltanissetta.

Ma c’è di più. Dalla mezzanotte di venerdì alle 8 del lunedì mattina le ambulanze hanno il tassativo divieto di trasportare i malati tempo-dipendenti verso Palermo, senza che sia ammessa alcuna deroga come invece talvolta può avvenire in altre giornate della settimana.

Si è verificato proprio recentemente un caso in cui, nel fine settimana, un paziente che era del tutto sconsigliabile trasportare a Caltanissetta, perché non in grado di reggere la durata del viaggio verso il capoluogo nisseno, sia stato comunque rifiutato da Palermo, in conformità alla prescrizione della normativa “logistica”.

Il bello è che per le patologie tempo dipendenti dei bambini, la struttura di II LIVELLO per Sciacca è invece proprio Palermo, ragion per cui non si comprende come ciò non possa valere anche per gli adulti.

La politica e la sanità cittadina, provinciale e regionale sono quindi palesemente incapaci di ottenere una semplice e ragionevole modifica delle attuali reti tempo dipendenti, in modo da assegnare i comuni del distretto sanitario di Sciacca ad un II LIVELLO che sia Palermo e non Caltanissetta.

A prescindere dalle conseguenze che tale stato delle cose può determinare…