Tra le mete delle Vie dei Tesori a Sciacca c’è l’ex chiesa di Sant’Antonio Abate, nella piazza Campidoglio, per tanti anni rimasta chiusa, e che da qualche tempo ha riaperto le porte grazie all’azione di volontariato puro di un nostro concittadino, Renato Sanfilippo, che da Roma è ritornato a Sciacca dopo il suo pensionamento e ha trovato un modo bello di rendersi utile come cittadino attivo dedicando tempo e cura proprio all’ex chiesa di Sant’Antonio Abate.
Lo abbiamo intervistato:
Sant’Antonio Abate, fu monaco che curava il famoso fuoco di Sant’Antonio e protettore degli animali, ed è rappresentato nel quadro sopra l’altare.
Questa chiesa insieme a quella di San Nicolò La Latina e di San Marco è tra le più antiche di Sciacca. Secondo la tradizione fu costruita nel 1100 ai tempi del Gran Conte Ruggero, secondo Re di Sicilia che donò la città di Sciacca alla figlia Giulietta.
La chiesa nel 1486 venne concessa alla nobile famiglia Caravelli, che la ricostruì così come è oggi.
Nel 1666 l’arciprete Don Giuseppe Balletto la concesse come oratorio alla Confraternita del S.S. Crocifisso che ne detiene tutt’oggi il possesso.
Per la costruzione delle chiese di Sciacca, della cinta muraria, dei bastioni, dei cordoli dei marciapiedi, dei lastricati degli androni di tutti i palazzi nobiliari furono utilizzate pietre di Sciacca estratte dalle nostre cave.
Le volte della chiesa sono a crociera, costruite con pietre a taglio trapezoidale incastrate tra loro. Ad unire le volte, un arco a sesto acuto.
Un affresco del XIV secolo richiama la scuola giottesca. Raffigura la crocifissione con a sinistra le tre Marie: Maria Maddalena, la Vergine Maria e Maria di Cleofe, a destra San Giovanni. Dietro il Santo uno stendardo con un sole nero o stella polare, in basso invece una luna nera e una striscia di terra, con sopra delle antiche costruzioni o un centro abitato, taglia in obliquo lo stendardo.
Sull’altare un fregio ligneo del 1600 che, all’interno di un ogivale rappresenta due confratelli incappucciati e il Cristo crocifisso su un albero d’ulivo con volto sofferente.
All’interno della Chiesa sono custodite le travi dette “stigghi” che vengono utilizzate dai nostri marinai per portare in spalla e a piedi scalzi la patrona di Sciacca, Madonna del Soccorso, in processione il 2 febbraio e il 15 ago di ogni anno.
Sulla stessa piazza Campidoglio si trovano ancora i resti degli archi all’interno dei quali era collocata una delle cinque porte d’ingresso alla città, la “Porta di mare”.