Oggi 12 Ottobre 2024 a Sciacca, in Sicilia, è una splendida giornata di sole. C’è una brezza piacevolmente fresca, il mare è calmo e ancora caldo, i raggi del sole lo illuminano rispecchiandosi sull’azzurro dell’acqua. La spiaggia è quasi deserta, sono davvero pochi i privilegiati che prendono il sole sdraiati o passeggiando.
Fa uno strano effetto pensare al fatto che dei quattro alberghi di Sciaccamare due sono già chiusi da alcuni giorni, uno chiuderà domani e l’unico superstite rimarrà aperto solo fino al 3 Novembre. Lo seguirà a ruota anche il Verdura Golf Resort del gruppo Roccoforte, che chiuderà i battenti il 18 Novembre.
Alla faccia della destagionalizzazione del turismo, mi viene da pensare, cioè di quell’allungamento nel tempo della stagione turistica ben oltre il periodo che tradizionalmente va da giugno a settembre, fino ad arrivare ad una apertura per 365 giorni l’anno. Destagionalizzazione che tutti gli economisti, esperti di turismo e addetti ai lavori auspicano fortemente.
E se non la facciamo noi in Sicilia, con il clima e le mete di cui disponiamo, dove altro può farsi?
Per i flussi turistici provenienti dal Nord Europa il clima siciliano, anche quello invernale, è una specie di estate e poi… vuoi mettere le bellezze naturalistiche, monumentali e le tradizioni della Sicilia… in certi paesi del Nord Europa neanche se le sognano.
E invece in Sicilia come a Sciacca restiamo al palo, mentre altrove sono molto avanti in questo prolungamento della stagione, che non riguarda solo le città d’arte, prova ne sia una telefonata fatta all’Ufficio Turistico di Abano Terme, dove, udite udite, ci dicono che oltre 100 alberghi termali restano aperti per 365 giorni, quindi tutto l’anno l’anno.
Stiamo parlando del Veneto, signori miei, e lì il clima è molto più inclemente e i dintorni assai meno suggestivi…
Ma lì hanno le Terme…, potrà obiettare qualcuno, e anche a ragione.
Peccato però che le Terme potrebbero averle anche i quattro alberghi di Sciaccamare, tutti collegati in modo funzionale ad un pozzo di acqua sulfurea, quindi con la possibilità di farvi i famosi fanghi di Sciacca e le cure inalatorie, e anche il benessere puro in piscina con l’acqua sulfurea.
Ma il reparto termale funzionante lo ha soltanto uno dei quattro alberghi, il Lipari, che ha chiuso i battenti il 10 Ottobre, senza che il gruppo imprenditoriale MANGIA’S abbia mai deciso di investire in una ristrutturazione straordinaria della parte termale, a distanza di oltre cinquant’anni dalla costruzione.
Se lo sapessero quelli del Nord Europa, quelli che vanno a fare turismo termale destagionalizzato in Spagna o in Slovenia, magari a Sciacca e in Sicilia ci verrebbero pure, e di corsa.
Ma le proprie Terme il gruppo MANGIA’S non è mai andato a pubblicizzarle sui quei mercati turistici che il termalismo lo richiedono, tant’è che il nome e la fama delle “TERME DI SCIACCA” è nel tempo pressoché scomparso.
Ognuno è giusto che faccia il suo mestiere, quindi non pretendo di mettermi nei panni dell’imprenditore che gestisce il complesso alberghiero di Sciaccamare, e che sicuramente avrò i suoi buoni e fondati motivi per scegliere di non utilizzare a dovere una grandissima risorsa di cui dispone ( le acque termali), di non investire su di essa e di non destagionalizzare la propria attività, magari allargandola ad altri mercati finora inesplorati.
Tuttavia, guardando il mare di oggi e pensando al ciclo di fanghi termali che ho fatto al Lipari in piena estate, il dubbio che ci sia qualcosa che non va, qualcosa che rema contro la tanto auspicata (solo a parole) destagionalizzazione del turismo a Sciacca e in Sicilia è normale che mi venga…