Strano destino in comune quello di Fabio Termine e Ignazio Messina, i due avversari a sindaco che si sono dati battaglia anche in via giudiziaria per diventare sindaco nelle elezioni amministrative di giugno 2022, e che risultano adesso accomunati dal fatto che i rispettivi gruppi consiliari, Mizzica per il sindaco Termine e Lista Messina per il presidente del consiglio comunale, si sono di fatto ridotti ad un solo consigliere comunale (per la verità la Lista Messina ne ha ancora due, ma uno è proprio lo stesso Ignazio Messina…).

Ad inizio di consiliatura i consiglieri comunali eletti nella Lista Messina erano 5, quelli eletti nella Lista Mizzica 2 che diventavano 3 con quello proveniente dalla Lista Next.

Adesso la sola Daniela Campione è rimasta fedele al Movimento politico di cui è leader il sindaco, mentre a tenere compagnia politica al presidente del consiglio è rimasto il solo Ignazio Bivona.

I 5 (3 di lista Messina e 2 di Mizzica) che hanno cambiato casacca strada facendo sono approdati nei gruppi consiliari della Democrazia Cristiana (non presente alle elezioni), di Forza Italia (non presente alle elezioni) e del Partito Democratico, mentre lo stesso Ignazio Messina a livello nazionale ha dismesso l’abiti civico per indossare quelli di Noi Moderati.

Ma non finiscono qui le migrazioni: altri 8 consiglieri comunali hanno lasciato le liste civiche in cui erano stati eletti, passando al gruppo misto, o alla DC, o a Forza Italia e o al PD.

Ciò a conferma di quanto siano inconsistenti le cosiddette liste civiche che in una campagna elettorale amministrativa soddisfano soltanto la strategia politica di questa o quella personalità politica di turno, e quanto siano fragili gli stessi movimenti politici locali che pur avendo una significativa storia alle spalle, come nel caso di Mizzica, trovano linfa sopratutto nella funzione di opposizione, mentre evidenziano una fragilità strutturale insita nella loro stessa ragion d’essere quando sono chiamati alla logiche e alle dinamiche del governo di una città.

È forte oggi l’immagine di questi due ex contendenti, Termine e Messina, che poco più di due anni fa veleggiavano con il vento in poppa di tanti appassionati candidati che soffiavano alle loro spalle, e che adesso si ritrovano a vivere entrambi l’esperienza di una certa “solitudine” politica che impone loro strategie alternative per ridare smalto alla propria immagine e slancio alla propria esperienza politica, quanto meno a livello cittadino.