È durata ben 6 ore la trattazione in consiglio comunale dell’atteso punto all’ordine del giorno “Relazione annuale del Sindaco 2022/2023”, che la giunta ha presentato con oltre un anno di ritardo rispetto alla tempistica che avrebbe dovuto ordinariamente avere.

Dalle 19:30 alle 01:30 è stato tutto un susseguirsi di interventi da parte del sindaco (presentazione e replica) e della maggior parte dei consiglieri comunali di opposizione e di coalizione amministrativa, preceduti soltanto da una richiesta di comunicazioni della consigliera Carmela Santangelo sui lavori di straordinaria manutenzione da effettuarsi sulla la strada rurale di contrada Nadore, che secondo quanto riferito dall’assessore Dimino  dovrebbero, nella loro  versione  rimodulata,  iniziare a breve per concludersi entro giugno 2025.

Un dibattito quello di ieri sera del quale costituisce un’impresa  praticamente  impossibile, da parte del cronista che pure lo ha seguito interamente, restituirne al lettore una dettagliata ed esauriente sintesi, ragion per cui ne riporteremo solo alcuni passaggi. 

Un dibattito molto atteso perché era la prima volta che l’amministrazione Termine si presentava con un resoconto della propria azione amministrativa e perché ciò è avvenuto in un momento della sindacatura in cui sono risultati evidenti anche a ciechi e sordi le fibrillazioni che hanno recentemente contraddistinto il clima politico in seno alla colazione che sostiene il sindaco, in particolare nelle relazioni tra il Partito Democratico e il primo cittadino: il post pubblico su facebook in cui l’ex sindaca Francesca Valenti, esponente di punta del PD saccense, ha accusato Termine di ingratitudine, di mancanza di onestà intellettuale e di preferire la propaganda alla verità; un comunicato ufficiale del PD locale che ha dato man forte alla contestazione della Valenti; la dichiarazione in TV dell’on.le  Michele Catanzaro, parlamentare regionale e capo gruppo del PD all’ARS, che ha evidenziato la necessità di un “tagliando” della coalizione amministrativa per rimetterne a punto ragioni e modalità; il preannunciato abbandono di Mizzica da parte del consigliere Gabriele Modica (considerato un fedelissimo di Termine) per passare nelle file del PD, che priva il movimento politico che fa capo al sindaco di un proprio gruppo consiliare e che fa seguito (sia pure per motivi molto diversi) all’abbandono di Giuseppe Catanzaro, bandiera storica della stessa Mizzica; la particolare situazione dell’assessore Certa, in quota PD, che lavora lontano da Sciacca e che il sindaco non ha ancora deciso se sostituire o meno; il pressoché certo ingresso in giunta dell’attuale consigliere Alessandro Curreri, con le ricorrenti e snervanti voci su chi gli dovrà fare posto, nel silenzio del sindaco. 

Insomma, tutta una serie di situazioni piuttosto incandescenti che hanno esteso i contenuti del dibattito in aula dalla loro naturale valenza di verifica dell’azione amministrativa a quella più propriamente politica, essendosi per di più aggiunta ieri sera ulteriore carne al fuoco con l’irrituale assenza del consigliere e assessore Fabio Leonte, che secondo l’opposizione non è stata casuale perché il suo  indubbio spessore politico e di competenza lo renderebbe ingombrante agli occhi del PD, alla luce del ruolo predominante che ha assunto in giunta, ragion per cui lo stesso avrebbe preferito estraniarsi da un passaggio politico delicato come quello in programma ieri sera.

Nel suo intervento introduttivo Fabio Termine ha cercato di ricondurre queste  evidenti  “fibrillazioni” ad un ordinario contesto di confronto interno, a volte necessariamente spigoloso e non privo di qualche recente malinteso, tra forze politiche alleate la cui sostanziale coesione si radica invece su un accordo elettorale e su un programma amministrativo condiviso che si vuole fortemente portare avanti, per affrontare le esigenze della città non solo ordinarie ma anche straordinarie, e che ha necessariamente tempistiche progressive  nella sua realizzazione. 

Per quanto riguarda i contenuti della “relazione” il sindaco nel suo intervento iniziale ha evidenziato quelli che ritiene i punti più significativi dell’azione finora svolta dalla sua amministrazione, spaziando per la verità da giugno 2022 fino a ottobre 2024, e motivando tale “estensione” con il fatto che anche ciò che si sta facendo in questi giorni è stato comunque intrapreso nel corso del 2023.

Il testo del documento “ufficiale” della “relazione annuale del sindaco 2022/2023” nella forma in cui è stato depositato e trasmesso alla Regione lo alleghiamo in coda all’articolo.

A prendere la parola subito dopo Fabio Termine sono stati i tre consiglieri comunali che più degli altri fanno abitualmente da qualificati portavoce alle ragioni politiche dell’opposizione (nell’ordine di intervento Ignazio Bivona, Calogero Bono e Filippo Bellanca) e poi a seguire gli altri, ognuno dei quali ha aggiunto un tassello sia alle critiche nei confronti del sindaco, della giunta e della solidità della coalizione di governo, sia alla linea difensiva innalzata dai consiglieri che sostengono Termine, compreso come vedremo quelli del PD.

Le principali contestazioni rivolte alla relazione e più in generaleall’azione politico-amministrativa del sindaco sono state le seguenti: 

– la mancanza di riscontri concreti riferibili ad alcune delle cose scritte nella relazione, alcune delle quali ritenute anche non veritiere  (come ad esempio l’aver dimenticato del tutto nel capitolo Terme il ruolo avuto dal Comitato Civico)

– l’assoluta assenza nell’azione amministrativa della maggior parte dei 210 punti che erano contenuti nel programma elettorale di Fabio Termine

– una insistita mancanza di rispetto istituzionale e di condivisione nei confronti del consiglio comunale, nonostante il fatto che l’opposizione non abbia mai negato il proprio voto favorevole in tutte le delibere nell’interesse della città

– il fatto che non c’è più una coalizione che faccia un riferimento forte alla persona del sindaco, essendo diventato l’assessore  Leonte “quello che prende tutte le decisioni amministrative

– l’aver “firmato cambiali al PD”,  come  dimostrato dal tenore rassicurante delle dichiarazioni appena rilasciate dal sindaco in ordine ai rapporti all’interno della coalizione di governo

– l’aver del tutto taciuto, nella presentazione fatta in consiglio comunale, sulle principali tematiche della città: Terme, Ospedale, Acqua/AICA/ATI, Rifiuti (piano ARO), Posteggi

– il sostanziale fallimento del progetto politico MIZZICA, che rende l’amministrazione ostaggio del PD

– le esternazioni video-social del sindaco che inquinano il dibattito politico e funzionano da acceleratore di una campagna elettorale che ancora non c’è

– il non avere una visione futura di città, il non aver iniziato ad affrontare le grandi cose, l’aver fallito in quella che avrebbe dovuto essere la grande novità dell’attuale amministrazione, ossia la “partecipazione” corale delle diverse componenti cittadine alla progettazione, alla programmazione, all’azione sul territorio

– i profili falsi su facebook che avrebbero una ben precisa identità politica vicina a chi governa la città e che inquinano il clima con parole e argomenti di bassissimo profilo

– un atteggiamento complessivamente polemico e individualista del sindaco che non agevola le relazioni politiche

– la incapacità dell’amministrazione di produrre quel sostanziale “cambiamento” di cui Fabio Termine si era fatto garante in campagna elettorale

A fronte di questa offensiva delle forze di opposizione il capo gruppo del Partito Democratico, Peppe Ruffo, ha smussato anche lui la portata delle spigolosità nei rapporti PD-sindaco, riconducendole a ordinaria dialettica politica, più o meno vivace, e individuando nell’accordo programmatico concluso immediatamente prima delle elezioni amministrativo il collante sempre solido che tiene unite le forze della coalizione che governa la città.

Il consigliere Gabriele Modica ha da ci parte sua motivato la prossima adesione al Partito Democratico come l’espressione di una esigenza personale di compiere il proprio percorso politico di crescita in un partito strutturato piuttosto che in un movimento politico, riconfermando comunque la propria totale e incondizionata adesione politica al progetto e all’azione dell’amministrazione Termine.

Nella sua replica il sindaco ha sostanzialmente confermato l’impianto del suo precedente intervento introduttivo, non lesinando qualche risvolto polemico e rinnovando il riferimento all’accordo programmatico pre-elettorale con il PD come l’asse portante del cambiamento voluto per la città.      

Qui di seguito la registrazione dell’intera seduta dalla diretta effettuata da RMK TV

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