Tempo di sagre. Finalmente anche da noi e nel ristretto interland si stanno propagando le sagre di paese, dedicate ai tanti prodotti tipici e di eccellenza del nostro territorio. occasioni di festa e di condivisione che in altre regioni d’Italia hanno alimentato il turismo da decenni. Ma l’importante è arrivarci. Prima o poi. Così, in concomitanza con lo Street Food Fest di Sciacca, si è svolta, nella vicina Sambuca di Sicilia, la Sagra della Babbalucia, come si chiamano da noi le lumache.
L’origine del termine babbaluci non è proprio sicula. Il sostantivo viene dall’antica Grecia: qui, con il termine boubalàkion si indicavano sia le lumache che i bufali (se vi state chiedendo perché, è perché hanno in comune le corna). Il suono, in Sicilia, è stato modificato, diventando buvalàci e rimanendo tale per alcuni secoli. Dopo la dominazione araba, però, la parola subì la contaminazione del termine babbūš, che per la gente del luogo era diventato babbùcia. Da quella commistione, dunque, nacque la forma che conosciamo oggi, cioè babbaluci. Alternativa a questa è vavaluci, che tuttavia ha origini diverse: nascerebbe, infatti, dall’incontro tra babbaluci e vava, cioè bava. Volendo fare un confronto, possiamo dire che il termine vavaluci è un po’ più colorita e rende l’idea delle lumachine che, camminando, lasciano la loro scia.
Al centro della festa di Sambuca, naturalmente, le Master Class e le degustazioni dei prodotti del territorio, in primis le babbalucie . E ancora animazioni per bambini, convegni, visite aziendali ed esperenziali, intrattenimento musicale. Il tutto a gratis o con pochi euro da spendere. Come in tutte le sagre.
Queste feste di paese sono una prova vivente delle tradizioni culturali delle comunità, offrendo un’occasione unica per esplorare e festeggiare. E socializzare. Per la loro natura popolare e festaiola, appianano le differenze sociali e promuovono piatti locali in tutte le salse, attirando centinaia di persone e aumentando così l’indotto del territorio. Secondo le circa seimila Pro Loco italiane, le sagre sostenute da amministrazioni pubbliche, associazioni di volontariato, enti culturali, sportivi, religiosi e consorzi di tutela di prodotti locali, sono circa 20.000.
Allora…W le Sagre!