La seduta consiliare di ieri sera ha riprodotto quello che sembra ormai uno schema abituale dei consigli comunali di Sciacca: le richieste di comunicazioni urgenti presentate dalle opposizioni che diventano l’oggetto, esclusivo o quasi, dell’intera sessione e occasione di una messa in stato di accusa di sindaco e assessori, sui quali piovono critiche e accuse sempre più pesanti nella loro assillante ripetitività.

L’impostazione è quella, calcisticamente parlando, di un pressing politico (accusatorio) da parte dell’opposizione ormai asfissiante e irriverente, ma ieri sera vedendo in TV l’immagine di Valeria Gulotta e Francesco Dimino seduti da soli nel tavolo della giunta e ascoltando i consiglieri dell’opposizione con in testa le tre B (Bellanca, Bivona e Bono) a dirne di tutti i colori all’indirizzo dell’amministrazione, l’immagine che mi è venuta in mente è stata quella di quel sacco da boxe che in allenamento prende in continuazione colpi e pugni (…verbali) di ogni tipo.

Ieri sera mancava anche il sindaco (a casa, ammalato) e questa sensazione visiva è stata se possibile ancora più forte.

Mancava anche il presidente del consiglio Ignazio Messina, che a Torino se la godeva con la nomina a componente dell’ufficio di presidenza di ANCI.

Gli argomenti trattati hanno fornito, tutti, spunto per contestazioni di merito nei confronti dell’amministrazione comunale con gli interventi di numerosi consiglieri di opposizione: ovviamente le tre B leader e poi le due B proponenti la mozione di sfiducia (Brucculeri e Blo’) e ancora Mandracchia, Santangelo, Maglienti, Cognata, Clelia e Giuseppe Catanzaro.

Sul fronte opposto Fabio Leonte ha tentato di mettere in discussione questa “tattica” ormai collaudata delle richieste di chiarimenti urgenti per mettere in croce l’amministrazione e ha cercato altresì di farne rinviare la discussione in considerazione dell’assenza del sindaco.

Tentativo in gran parte fallito e così ogni argomento di discussione si può sintetizzare nell’accusa di mancanza di autorevolezza e di sostanziale incapacità amministrativa sollevata nei confronti del sindaco e della sua giunta: dal mancato rimborso in bolletta da parte di AICA delle spese sostenute dai cittadini come costo per la chiamata di autobotti alla gestione complessiva della questione idrica, con particolare riferimento al fatto che da agosto AICA non ha fatto pervenire al Comune la convenzione che avrebbe dovuto regolare l’intervento in compensazione del Comune per la riparazione delle perdite d’acqua nelle strade; dalla prolungata mancata nomina del sostituto dell’assessore Certa alla difficoltà dei rapporti interni alla coalizione che governa la città e alla sostituzione di un altro assessore (Mannino) di fatto silurato e ormai assente; dalla mancata indizione di un bando pubblico per il servizio pubblico del trasporto pubblico urbano, giunto a scadenza, alla mancata concessione (finora) della proroga fino al 31.03.2025 alla Cooperativa Aeternal (già in regime di prorogatio), che rischia di lasciare a terra gli utenti dal giorno 1 dicembre e a casa i lavoratori della ditta attuale concessionaria, oltre che a carico del Comune 500 mila euro di costo annuo dal 1 aprile 2025 per questo servizio pubblico essenziale.

E poi ancora, ciliegina sulla torta collocata dall’opposizione, la revoca avvenuta all’ultimo giorno del procedimento per la individuazione del nuovo dirigente del I settore, ruolo al momento ricoperto come sostituto provvisorio dal segretario generale del Comune.

Non è mancato, alla fine e con evidente ironia, il riferimento al fatto che il bando di concorso per il Carnevale 2025 è invece stato perfezionato con largo anticipo sulle passate tempistiche, quasi a voler associare l’immagine del Carnevale con quella attuale della giunta Termine. 

Insomma, chi più ne ha più ne metta…

Sembra a questo punto evidente che sia giunta l’ora, per Fabio Termine, di darsi una mossa per uscire dall’impasse politico in cui si ritrova e per definire una volta per tutte la nuova composizione della giunta.

Se un problema dovesse essere la scelta da parte del PD del sostituto di Certa, che dia un ultimatum a brevissima scadenza o lo scelga lui stesso.

La città ha bisogno di una compagine amministrativa al completo, che lavori intensamente sulle principali emergenze e non solo su di esse.