La villa comunale di Sciacca ancora al centro dell’attenzione della rete Procuratori dei Cittadini di CittadinanzAttiva di Sciacca.
Dopo due richieste di accesso agli atti che non hanno ricevuto riscontro da parte degli uffici comunali, il movimento di Cittadinanzattiva ha inviato ieri al protocollo comunale non solo un sollecito delle sopracitate richieste, ma anche un articolato documento contenente osservazioni molto analitiche sui lavori recentemente eseguiti nella nostra villa comunale, unitamente ad una proposta di collaborazione per gli interventi futuri.
La nota contiene il seguente dettagliato elenco delle criticità riscontrate da parte di CittadinanzAttiva nell’esecuzione dei predetti lavori. Vi si legge:
- Non è stato attuata l’opera più qualificante di tutto l’intervento, cioè la messa in linea delle tre cisterne situate sul lato sud ovest, optando per il prelievo dell’acqua da una piccola cisterna prevista per l’alimentazione dei servizi igienici: questo, oltre a diminuire drasticamente (circa il 75%) la quantità di acqua per l’irrigazione, rende praticamente impossibile irrigare circa un ettaro di superficie con 4 – 5.000 litri di acqua, e in caso di altri non improbabili periodi in cui verranno saltati i turni di distribuzione dell’acqua, potrebbe anche causare il rapido esaurimento dell’acqua disponibile per i servizi igienici;
- È stato danneggiato l’impianto di irrigazione realizzato qualche anno fa: un pozzetto di distribuzione è stato rotto, un altro è stato eliminato, e sarebbero necessari altri accertamenti per sapere se siano stati causati altri danni non visibili;
- Il tipo di impianto scelto, con irrigatori “pop up” ed una durata dell’irrigazione di 2-3 minuti a settore, una o anche più volte al giorno, è tipico dei prati ( per inciso, un prato in un giardino ottocentesco siciliano è antistorico e filologicamente errato) e non tiene conto delle esigenze delle specie arboree ed arbustive presenti, che hanno bisogno di turni irrigui più distanziati ed abbondanti; la regolazione degli irrigatori è sbagliata, così come l’orario scelto: per cercare di bagnare anche il bosso delle bordure si è esagerato con l’apertura angolare, bagnando le panchine e le statue, con il rischio che queste subiscano danni dalle continue bagnature, e la scelta di un orario in cui la villa è aperta al pubblico causa disturbo ai frequentatori.
- Le araucarie impiantate in sostituzione di quelle rimosse sono diverse da quelle rimaste in sede e sono state leggermente spostate dalla sede originale, con grave danno per la simmetria di posizione e di specie che caratterizza i giardini dell’epoca, e sono talmente piccole che, visti i ritmi di crescita di queste piante, raggiungeranno dimensioni appena sufficienti in varie generazioni. Si sottolinea, inoltre, l’opportunità di eseguire analisi fitopatologiche per accertare la causa del grave deperimento degli esemplari estirpati, perché è notorio che certi microorganismi persistono nel suolo anche per decenni, fatto che sconsiglia il reimpianto di esemplari, specialmente dello stesso genere, senza procedere ad opportune disinfezioni;
- Durante i lavori effettuati nei mesi scorsi è letteralmente scomparsa una panchina in pietra, una delle ultime storiche panchine che ornavano la villa. E’ lecito chiedersi se è andata ad abbellire qualche giardino privato o ottusamente buttata in discarica. Dovrebbe essere onere della ditta esecutrice dei lavori ripristinare i manufatti, spostati durante l’esecuzione dei lavori.
CittadinanzAttiva osserva che duole evidenziare come sono rimaste senza risposta le molte richieste orali rivolte ad amministratori e funzionari, per non parlare delle informazioni fornite, ampiamente disattese in fase di realizzazione dei lavori. Reiteriamo, pertanto, in questa sede la richiesta di ottenere informazioni concrete e veritiere sui prossimi interventi riguardanti questo importante bene storico del patrimonio cittadino.
Viene inoltre richiesto:
- se il necessario intervento per assicurare in modo costante l’irrigazione e quello precedente (illuminazione), che sembrano avere avuto un costo complessivo di circa € 80.000,00 abbiano migliorato la situazione di degrado in cui versa la Villa Comunale proporzionalmente ai costi affrontati (abbiamo detto “sembrano” per la difficoltà di reperire informazioni certe sull’albo pretorio online del Comune, nonostante le disposizioni del D. lgs 33 del 14-03-2013);
- se siano facilmente integrabili con il più corposo intervento che si spera venga fatto con il finanziamento regionale di € 400.000,00, o se siano state soltanto risorse gettate al vento.
A proposito di questo finanziamento, I Procuratori dei Cittadini chiedono, visto il pregresso, prima di tutto trasparenza su modalità, obblighi e scadenze; per la progettazione proponiamo di seguire la modalità del concorso di idee, al fine di coinvolgere le migliori professionalità ed evitare che finisca per ottenere risultati non in linea con l’ingente somma che dovrà essere spesa, e comunque, qualsiasi sia la strada intrapresa, chiediamo di conoscere se è intenzione di codesta Amministrazione affidare l’incarico di progettazione direttamente ad un professionista, scelto intuitu persona e che prima della approvazione definiva, il progetto di massima venga illustrato alla cittadinanza e alle associazioni interessate al verde pubblico e al bene della città per eventuali suggerimenti e osservazioni.
In conclusione viene richiesto per l’ennesima volta una risposta alla richiesta di rimozione dei manufatti in c.a. presenti: infatti la prima richiesta, firmata da più associazioni e registrata il 17-06-2024 con prot. n. 35510 del Comune di Sciacca, e le richieste orali successive non hanno avuto risposta, doverosa per far sì che trasparenza e cortesia siano fatti concreti e non vuote parole. Viene altresì auspicato vivamente di ottenere un concreto riscontro alle questioni poste nella presente nota, manifestando ancora una volta la volontà di una leale collaborazione con codesta Amministrazione