Stamattina il sindaco di Sciacca, Fabio Termine, ha accolto in sala giunta i giornalisti per la consueta conferenza stampa di fine anno. 

Con a fianco gli assessori Gulotta, Leonte, Sinagra, Curreri, Dimino e Patti (mancava solo Di Paola), ha passato in rassegna le principali attività che hanno contrassegnato il lavoro amministrativo della sua giunta nel corso del 2024, elencando progetti, finanziamenti e lavori che hanno visto la luce in corso d’anno: definiti, avviati o realizzati.

Alcune di queste attività non sono frutto di iniziative o di lavoro dell’amministrazione comunale, ma sono state ugualmente ricomprese in quello che è a tutti gli effetti un bilancio annuale di “cose importanti” che hanno caratterizzato questo 2024 che va a chiudersi e che per il sindaco è da considerarsi “un anno importante”.

La sensazione che emergeva comunque forte, ascoltando questa elencazione puntuale fornita dal primo cittadino, è stata quella di un percorso ancora privo di una ben definita visione di quel che Sciacca deve diventare, ancora privo di una ben definita progettualità di cambiamento e di preparazione che consenta di accogliere i frutti futuri di quel che lo stesso sindaco non ha avuto difficoltà a riconoscere come la principale novità arrivata nel corso del 2024:  il concretizzarsi della prospettiva di una Sciacca che ritorni ad essere una città autenticamente termale, grazie alle risorse finanziarie reperite dalla Regione con il Fondo Sviluppo e Coesione e la partenership con una qualificata imprenditoria privata da individuarsi attraverso il  “partenariato pubblico e privato” positivamente avviato con l’avviso esplorativo pubblicato dalla Regione nel corrente mese di dicembre.

Le grandi tematiche cittadine e le grandi questioni irrisolte che attengono direttamente a questa visione di SCIACCA 2027 hanno trovato pochi riscontri o nessun riscontro nel resoconto del sindaco: la viabilità cittadina, la pedonalizzazione e la rivitalizzazione del centro storico, i parcheggi, il decoro dei pubblici esercizi, i trasporti urbani, i trasporti extra-urbani e i collegamenti con gli aeroporti, la rete viaria cittadina e quella extra-urbana dei principali collegamenti, le opere infrastrutturali in grado di migliorare il volto e la vivibilità della città, la riqualificazione della zona portuale, gli spazi coperti per la cultura, l’arte e la convegnistica, le grandi opere pubbliche regionali lasciate incomplete, gli investimenti spiagge e zone balneari, il problema idrico e del necessario rifacimento della rete idrica, il depuratore esteso all’intera città, la situazione ospedaliera nel comprensorio di Sciacca.

Di tutto questo il sindaco ne ha parlato ben poco, perdendo così una buona occasione per iniziare a far comprendere all’intera comunità cittadina che la nostra città ha una sua “porta santa giubilare” da aprire, quella di un profondo cambiamento per diventare Sciacca Terme.

ServireSciacca ha ripreso in diretta l’intera conferenza stampa di fine anno, il lettore che lo desidera può ascoltarla e vederla attraverso il link qui di seguito riportato, facendosi comunque una sua personale opinione sulla base di quanto rassegnato dal sindaco, anche in risposta alle domande dei giornalisti:

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