L’anno da poco iniziato vedrà Agrigento nelle vesti di “Capitale italiana della cultura 2025”.
In attesa del 14 Gennaio, quando a Roma, verrà reso pubblico il relativo programma, con tutti gli eventi culturali, ci chiediamo cosa aspettarci sul fronte della nostra città da questo divenire di Agrigento fulcro culturale d’Italia.
Mentre la città dei templi si prepara a brillare, lo speriamo vivamente, sotto i riflettori del palcoscenico nazionale, insieme alle nostre lettrici e ai nostri lettori di ServireSciacca vorremmo capire come la nostra città di Sciacca potrà beneficiare dell’effetto traino della nuova capitale culturale italiana.
Sciacca con le sue terme, il suo carnevale, la sua ceramica, il suo corallo e la sua cultura dovrebbe guardare con trepidazione all’evento per cogliere le molteplici opportunità offerte da quest’ anno di grazia per l’intero territorio agrigentino.
Un progetto che deve andare ben oltre la semplice celebrazione annuale, ma che deve propone come una vera e propria svolta per un territorio che, purtroppo, ha primati negativi in tutte le classifiche nazionali ed europee.
Ma riportiamo il focus su Sciacca.
Quale attenzione mediatica e turistica avrà la nostra città? Il Comune, le associazioni turistiche, gli imprenditori dell’accoglienza alberghiera, i ristoratori, le associazioni di categoria, come si sta preparando affinché Sciacca diventi una meta ancor più interessante per i potenziali visitatori?
Si stanno organizzando eventi culturali, mostre e festival che si integrino con il programma di “Agrigento 2025”?
L’esperienza di Menfi “Città del Vino 2023″, pur trattandosi di un appuntamento profondamente diverso, ha già dimostrato come un evento di portata nazionale possa essere un’occasione persa se non si lavora in modo coordinato e strategico.
Puntualmente ce ne eravamo occupati a dicembre 2022, con una piccola inchiesta sugli attori potenzialmente interessati che non erano stati invece coinvolti in nessun progetto di collaborazione o gemellaggio: MENFI COMUNE DEL VINO 2023, PER SCIACCA UN’OCCASIONE PERDUTA.
Riusciremo questa volta ad evitare i medesimi errori?
Il comune di Sciacca ha formalmente ufficializzato già nell’agosto 2022 la propria adesione al progetto di candidatura di Agrigento capitale italiana della culturale 2025.
“SCIACCA C’E’, CON AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA”, dichiaravano solennemente nel marzo 2023 il sindaco Fabio Termine e l’ex assessore alla cultura Salvatore Mannino in occasione della proclamazione e della vittoria di Agrigento.
Oggi, da tre mesi con una città senza un assessore alla cultura, è lecito chiedersi quali sinergie stia portando avanti il Comune di Sciacca, che tipo di coordinamento esista tra le due città e, soprattutto, quali benefici concreti sono stati pianificati e programmati a favore di Sciacca e dei suoi cittadini.
Navigando su Welcome Sciacca, portale comunale del turismo, non si riscontra alcuna sezione dedicata ad hoc ad Agrigento 2025 né alcun minimo accenno ad eventi di particolare rilievo riferibili al nuovo anno da poco iniziato.
Da un punto di vista di marketing e di comunicazione, vorremmo capire quale sia la nostra strategia, così da essere trasferita a cascata su tutti gli operatori culturali.
Se c’è, una strategia.
Gli organizzatori stimano la presenza ad Agrigento di circa 3 milioni di visitatori, numeri sicuramente notevoli.
A Sciacca, non possiamo avere la presunzione di essere al centro del mondo, dovremmo invece pensare a come attrarre i visitatori che si recheranno ad Agrigento e inizieranno da domani a pianificare il loro itinerario: se anche solo il 30% di quei turisti che si recheranno, nell’antica Akragas fossero stuzzicati da un’allettante nostra offerta turistica, potremmo avere a Sciacca circa 900 mila persone da accogliere.
Attendiamo con ansia di capire di quale dei 44 preannunciati progetti culturali potrà essere maggiormente beneficiaria Sciacca.
Un primo effetto di Agrigento Capitale della Cultura 2025 è il tanto atteso ritorno, seppure temporaneo, della statuetta bronzea del Melqart. Lo stesso Direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, è venuto recentemente a Sciacca per accertarsi della collocazione del prezioso reperto archeologico.
Dovremmo anche imparare a lavare i panni sporchi a famiglia e a non essere complici di campagne virali che, denigrando una parte di territorio, finiscono con il denigrare inconsapevolmente tutti noi siciliani.
È il momento di mettere da parte le divisioni e di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune: far conoscere al mondo la bellezza e la ricchezza di questa millenaria e mitica terra.
In bocca al lupo alla “più bella città dei mortali” per questo eccezionale riconoscimento e in bocca al lupo a tutto il territorio agrigentino e soprattutto alla nostra bella Sciacca, nella speranza che riusciamo a dotarci di una significativa progettualità e programmazione in proposito.
“Lasciati abbracciare dalla cultura”!
Che sia l’anno della nostra svolta!