Incredibile ma vero.
L’abitazione di un nostro concittadino residente nel centralissimo corso Vittorio Emanuele è priva di fornitura idrica dal mese di luglio, costringendo l’interessato a rifornirsi continuativamente attraverso autobotti private.
Se ce lo avesse detto una persona sconosciuta avremmo perfino dubitato della veridicità della notizia, ma trattandosi di persona di massima affidabilità non è stata necessaria alcuna verifica.
Il guasto che è causa del disservizio riguarda la conduttura pubblica e dovrebbe quindi essere AICA ad intervenire per il necessario ripristino.
Sono tuttavia passati 6 mesi e, nonostante ripetute segnalazioni e solleciti ad AICA e al Comune, in Corso Vittorio Emanuele numero civico 20 l’acqua continua a non arrivare.
Il nostro ottantenne concittadino si è anche rivolto ai Carabinieri, anche qui senza alcun esito.
Ci chiediamo:
che cosa deve fare un cittadino per ottenere un diritto civico inalienabile quale quello dell’acqua?
e se il cittadino in questione non avesse avuto economicamente la possibilità di pagare in continuazioni le autobotti delle ditte private per provvedere a rifornirsi autonomamente, cosa sarebbe accaduto?
A Sciacca, città turistica della Sicilia occidentale, anno 2025, accadono cose anche di questo genere…