La sala Blasco è gremita, non affollata. Gli operatori “culturali” sono presenti. Molti. Non quanti ce ne aspettavamo. Il previsto incontro tra il nuovo assessore Simone Di Paola con i rappresentanti delle associazioni o dei gruppi che a Sciacca portano avanti le loro proposte in campo artistico, monumentale, teatrale, turistico, musicale, è, comunque, un passo avanti. La presenza del Sindaco, dell’assessore Dimino, del consigliere comunale Catanzaro sono confortanti e ci aiutano a ben sperare per l’immediato futuro. Raimondo Moncada regola gli interventi che, numerosi, provengono dalla platea. Lamentele e proposte. Gli spazi che mancano per lo svolgimento degli spettacoli. Il mancato coinvolgimento della nostra città nel progetto di Agrigento Capitale della Cultura. La debolezza e il ritardo nella programmazione degli eventi, anche quelli fissi, previsti nel calendario annuale. La chiusura di musei, grotte vaporose, ex Convento di San Francesco, Teatro Samonà. Le defaillance del decoro urbano in zone turisticamente strategiche come nelle vicinanze delle grandi strutture alberghiere. Ma arrivano anche proposte operative come quella del Museo del Corallo “Nocito”; di una grande convegno sull’architetto paesaggista Tagliolini; la notizia della scongiurata installazione di pale eoliche nel nostro territorio… Tutti gli interventi sono calibrati e diversi e abbracciano le tante problematiche che il settore “cultura” presenta, tutte problematiche diverse ma convergenti nell’unico obiettivo di fare crescere questa città e non relegarla a ruolo di subalternità in una provincia che già ci penalizza per la sua politica “agrigentocentrica”.

Da parte dell’assessore Di Paola la proposta della creazione di una Consulta della Cultura che raccolga le istanze del settore e metta a confronto progetti e idee. Da parte del Sindaco, novità imminenti sulla riapertura del Teatro Samonà. Entrambi hanno preso tanti appunti: un foglio pieno. Le aspettative sono tantissime , adesso. La Cultura non deve essere un optional o un accessorio con cui adornare la città. La Cultura deve essere il “vestito” stesso della città, il tutto a cui ogni singola componente, ogni singola parte deve fare riferimento. Su questo, credo, possiamo essere tutti d’accordo.

P. s. Nessuno ieri sera ha parlato di Carnevale. Che non sia qualcosa di culturale?

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