Riceviamo da Anita Lorefice per conto del “Comitato dei poeti estinti” e volentieri pubblichiamo:
Più di vent’anni fa siamo scesi in campo come Comitato dei poeti estinti interrompendo un torpore cittadino che ci aveva fatto assistere, pressoché inerti, a svariati “attentati” al bello della nostra città: la costruzione dissennata su mura del quattrocento, distruzione di palazzi antichi e di giardini per farvi palazzoni di cemento armato etc…etc…
Il Comitato dei poeti estinti disse allora: Basta! e trovò l’appoggio di tante altre componenti civiche, ad esempio il gruppo scout AGESCI e Cittadinanzattiva.
Intervenimmo per proteggere lo straordinario polmone verde sul margine stradale della piazza Angelo Scandaliato, in quel momento pesantemente minacciato
. “….crisceru tutti vivi e tutti beddi e diventaru lu lettu di l’aceddi…“: questo era il ritornello del Comitato dei poeti estinti nell’ agire per difendere e proteggere gli splendidi esemplari dei ficus della stessa piazza Scandaliato, dei quali può ancora godere oggi la nostra vista e il nostro cuore grazie a chi si legò materialmente ai loro fusti per sollevare l’indignazione popolare e grazie alla pronuncia della Sovrintendenza contraria al loro abbattimento.
Poi, in questi ultimi vent’ anni e più, il Comitato abbiamo dovuto assistere al perpetrarsi altri abomini contro il verde, in primis capitozzature dannose ed incontrollate che hanno indebolito le piante , e spesso addirittura ad esecuzioni finali con la motivazione della semplice relazione di un tecnico, richiesta dalla stessa ditta che esegue i dannosi lavori di potatura, come per dire che il boia commette il reato e poi taglia la testa al danneggiato.
I due ficus di Via Carlo Marx , gridano ancora vendetta.
E il nostro ufficio tecnico fa la parte del becchino, ossia prende atto solo della morte, impoverendo noi cittadini sempre di più del nostro patrimonio botanico, che oggi vale più che mai, perché ormai sappiamo essere di importanza vitale.
Se è vero che la meglio anima del Comitato dei poeti estinti ha trasmigrato verso altri giardini e altri paradisi, però dentro di noi nuovamente risuona forte l’indignazione, perché adesso si vocifera, nuovamente, sul polmone verde della piazza Scandaliato in merito questa volta ai Platani e a una loro eventuale rimozione.
Non possiamo credere che, rispetto ad alberi di tale importanza perché storici e perché storicizzati nella identità di una città, non si pensi in tempo utile ad interventi di recupero.
Oggi l’ufficio tecnico chiama il neo assessore Di Paola, il consiglio dell’ordine degli agronomi, il Prof. Bazan dell’ università di Palermo e altre componenti cittadine, per quella che temiamo essere l’estremo unzione.
E perché non ci pensava anni fa? Che cosa ci sta a fare? Sono anni che tutti, a cominciare dal consiglio dell’ ordine degli agronomi , ed anche noi cittadini, richiamiamo ad interventi di potatura adeguati e consoni.
Questa volta però non taceremo ed il Comitato dei poeti estinti è nuovamente pronto a intraprendere una battaglia legale per il risarcimento dei danni ecologici, culturali e morali al patrimonio della città.
Il Comitato dei poeti estinti