Negli anni 80, decine di gruppi mascherati sfilavano prima dei carri allegorici, portando un grande contributo di allegria ed entusiastica partecipazione. Erano gruppi composti da venti e più persone, di solito una comitiva di amici, che si mettevano in gioco nei giorni di Carnevale, sfoggiando una grande creatività e fantasia, ricchezza di idee, originalità mai più raggiunta nei decenni successivi

Qui sotto: 1984 Le farfalle

1985 Le sveglie

Ci riunivamo in un locale al pianterreno di proprietà di Nuccia Liotta. Preparavamo tutti insieme i costumi del gruppo e per intere settimane, soprattutto la sera, era un divertimento assicurato. Accanto al laborioso e minuzioso lavoro di confezionamento e rifinitura dei costumi, che non dovevano costare troppo, era quello stare insieme che ci piaceva tanto e rafforzava il nostro legame basato sull’amore per il Carnevale e per il sano divertimento.

1986 I ventagli

A volerci riflettere adesso, non è che ce ne importasse molto della sfilata e dei premi. Cosa ci spingeva ad organizzarci in gruppo? Ma la gioia di “fare gruppo”! Se poi, durante la sfilata, dovevamo sentire le sfuriate di “qualcuno” che ci spingeva ad andare avanti o a rallentare, allora questi atteggiamenti ci portavano a completare il circuito e poi tornarcene a casa, deporre i costumi e andarcene a ballare al sabatino di Cutrone o in qualche altra festa. Perfino mio padre, alla fine della giornata, ci raggiungeva da Nuccia, portandoci qualcosa di sfizioso da mangiare. Si divertiva con noi anche lui.”

A fornirci questa testimonianza é Alberta Falco che da me sollecitata, mi ha parlato degli anni d’oro del gruppo a terra che tutti gli amanti del Carnevale degli anni 80 ricordano con piacere, quel gruppo di cui ci hanno fornito alcune foto: quello che aveva come riferimento Nuccia Liotta collaborata da tante persone meravigliose che le facevano da contorno e con cui ha condiviso , dal 1984 in poi, l’avventura del Carnevale.

Le ragnatele 1987

Volutamente non faccio i nomi dei tanti componenti di questo gruppo, molti dei quali non ci sono più. Rischierei, malauguratamente, di dimenticarne qualcuno. Ma chi c’era, in quegli anni, sa bene come li aspettavamo, e come , anno dopo anno, ci meravigliavamo della loro originalità, della perfezione nella rifinitura del costume, che non era realizzato da sarte professioniste, ma dagli stessi componenti del gruppo che poi si esibiva sul palco, accompagnato da una musica o da un inno composto da qualche musicista amico. Che spettacolo!

I gruppi a terra erano la bella realtà di un Carnevale festoso che celebrava la creatività di noi saccensi, la smisurata capacità di avere idee e nello stesso tempo professionalità e serietà di impegno nella realizzazione di costumi di cui ancora manteniamo vivo il ricordo. Niente piume e lustrini, niente trucchi e parrucche, niente costi esorbitanti: solo passione e fantasia!