Questa frase “tormentone” sul palco del Carnevale di anni anni fa era di Salvatore Mandracchia, storico presentatore della nostra festa con un’altra schiera di professionisti come Sino Lentini, Santina Matalone, Accursio Scarpitta, Giuseppe Recca e chissà quanti altri di cui adesso mi dimentico. Per non citare il mitico Genesio. Ci accompagnavano con la loro voce per tutte le giornate della festa. Erano “persone di famiglia”, per la loro presenza costante nel Carnevale.

Il ruolo di questi personaggi non è secondario per la riuscita di una manifestazione la cui durata temporale sfida la resistenza fisica e psichica di chiunque pensi di essere un superman. Bisogna avere prima di tutto una conoscenza profonda del Carnevale, dei suoi protagonisti e anche dei “minori”; essere a dentro alle dinamiche che regolano lo svolgimento della sfilata e affrontare con grande fairplay tutti gli imprevisti del caso. Fare buon viso a cattivo gioco: sempre. I “locali”, inoltre, rispetto ai tanti presentatori ospiti della manifestazione, conoscono in maniera profonda il tessuto sociale di cui é intrecciato il Carnevale. E conoscono Sciacca, il che non é poco.

Il Carnevale é una festa bellissima , ma complicata perchè le sue componenti sono tantissime e così pure le variabili, tra le quali annoveriamo le condizioni del tempo, spesso capricciose, che mettono a dura prova gli operatori, siano essi i carristi, ma anche i nostri presentatori che si trovano a dovere gestire un palco dove si devono avvicendare bambini, gruppi, ospiti, rappresentanti delle istituzioni, associazionismo e quanto altro. Il direttore di palco gli dà una mano di aiuto, ma molto é lasciato alla loro bravura e presenza di spirito.

E’ richiesta esperienza e presenza scenica, bella presenza , direi. L’estetica non è secondaria per uno spettacolo in cui è la bellezza le protagonista: la bellezza dei giovani, dei costumi, dei trucchi, delle maschere, della musica. E’ la legge dello spettacolo. Non ultimo, in questo elenco di caratteristiche e prerogative è la popolarità di un presentatore o di una presentatrice: deve essere gradito/a al pubblico. Deve essere conosciuto e riconoscibile. Non per niente, nel tempo, il “bravo presentatore” alla Frassica, è diventato una colonna portante delle manifestazioni più importanti (non ultimo Sanremo). Auguri allora, a tutti i nostri presentatori, di cui conosciamo la capacità e professionalità.