
Non è facile interpretare ciò che sta accadendo dietro le quinte di quel palcoscenico della politica cittadina che è il consiglio comunale di Sciacca, non solo perché mancano precedenti sullo scenario che si sta venendo a creare, ma anche perché le motivazioni che stanno alla base di determinati comportamenti sfuggono alla comprensione di chi alla politica chiede fatti concreti, buon senso, responsabilità e rispetto del superiore interesse della città e dei cittadini.
Sulla questione delle aliquote IMU 2025 sembrerebbe che si stia andando semplicemente alla deriva, si sono creati due fronti contrapposti che paralizzano l’attività consiliare, tant’è che due sedute del consiglio comunale non si sono potute svolgere per mancanza del numero legale, e così altri argomenti all’ordine del giorno sicuramente importanti per la comunità cittadina continuano a rimanere non trattati da mesi, come se nulla fosse e a nessuno ne importasse nulla.
Anche ieri sera è mancato il numero legale, non riuscendosi a raggiungere neanche il quorum ridotto a 2/5 dei consiglieri per effetto del rinvio di 24 ore prima, anch’esso determinato dall’assenza di tutti i consiglieri comunali di opposizione (tranne Carmela Santangelo).
Nell’articolo pubblicato ieri avevamo scelto la chiave ironica, ricorrendo alla metafora della coincidenza con la giornata di Carnevale per commentare la piega assunta dalla questione IMU. Ma adesso neanche il riferimento al Carnevale, che ha suscitato un commento stizzito da parte di un qualificato esponente dell’opposizione, ci appare più appropriato, dopo che ieri sera si è impedito ancora una volta all’aula consiliare di deliberare nell’ultimo giorno utile per determinare le aliquote dell’IMU 2025.
Ieri, 28 febbraio, era infatti l’ultimo giorno consentito dalla nuova normativa nazionale in materia, entro il quale gli enti locali avevano la possibilità di decidere le proprie aliquote IMU per il 2025.
Il Comune di Sciacca non lo ha fatto perché i consiglieri comunali di opposizione (con la sola eccezione come detto di Carmela Santangelo, del gruppo misto) hanno dapprima bocciato la proposta di delibera dell’amministrazione comunale, che lasciava inalterate le aliquote rispetto al 2024, e poi per due volte hanno fatto mancare il numero legale e quindi impedito il pronunciamento su una nuova proposta dell’amministrazione comunale che cercava di “mediare” introducendo una riduzione di aliquote IMU compatibile con le esigenze di equilibrio del bilancio comunale e che avrebbe determinato minori entrate nelle casse comunali limitate a 121 mila euro, con il conseguente taglio di alcuni servizi comunali.
Ma evidentemente per le forze politiche di opposizione questa riduzione non era sufficiente, chiedevano che fosse ben più consistente, pur essendoci contro questa loro richiesta il parere contrario dell’ufficio finanziario del Comune.
La conseguenza di tutto ciò è che da oggi, 1 marzo 2025, per legge diventano definitivamente operative a Sciacca le aliquote base dell’IMU, con una rilevante perdita di gettito fiscale sul bilancio comunale 2024/2026 quantificata in 1.750.000,00 euro annui.
Il responsabile del Settore Finanziario, dr. Filippo Carlino, aveva già proceduto alla segnalazione del costituirsi di una situazione di squilibrio di bilancio, non compensabile da maggiori entrate o minori spese, con destinataria della segnalazione la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti.
Per effetto di tale segnalazione il consiglio comunale ha adesso tempo fino al 13 marzo per deliberare delle “misure di riequilibrio finanziario” e non ci vuole la laurea in scienze finanziarie per comprendere che tale “riequilibrio” non può che passare per le aliquote IMU, la maggiore fonte di entrate del Comune, e quindi per la riconferma di quelle del 2024 o per quelle leggermente ritoccate al ribasso che ieri sera l’amministrazione comunale intendeva portare in proposta all’aula consiliare.
Insomma, una situazione grottesca, ancora più incomprensibile se si considera che se entro il 13 marzo non si arriverà alle “misure di riequilibrio finanziario” la conseguenza potrebbe essere quella dell’invio da parte della Regione di un Commissario ad acta e di un possibile scioglimento del Consiglio, con l’amministrazione Termine che rimarrebbe invece in carica.
Ci scusino i lettori per il condizionale, ma la situazione che si è venuta a creare è del tutto nuova e lo stesso dr. Filippo Carlino, che ieri sera sostituiva il segretario generale del Comune, pur delineando questo scenario non riusciva ad esprimere certezze.
Riassumendo: da oggi il Comune di Sciacca si trova in una situazione di squilibrio finanziario di bilancio, questa situazione potrebbe portare allo scioglimento anticipato del consiglio comunale, tematiche reali e importanti per la città restano non trattate ormai da mesi per una sostanziale inoperatività deliberativa del consiglio comunale.