Giovanni Giglio ha trionfato al Carnevale di Sciacca 2025 con un copione  che ha emozionato il pubblico.

Un’ovazione ha accolto il verdetto: Giovanni Giglio è il vincitore della sezione “Copioni” del Carnevale. 

Un successo che segna un traguardo importante per il più giovane tra i copionisti in gara, il quale vanta già oltre dieci partecipazioni alla manifestazione, sia come attore che come autore. Il suo copione, sin dal primo momento, ha suscitato curiosità e discussioni, fino a diventare il protagonista indiscusso delle tre serate dedicate alle recite.

Gli abbiamo chiesto immediatamente, stamattina, come è nata il testo del copione vincente. 

L’idea – ci dice  – è stata quella di affrontare, e spero di esserci riuscito con con originalità e profondità, il tema della fuga di cervelli, trasformandolo in un racconto allegorico che oscilla tra ironia e commozione. La storia segue il viaggio interiore di un giovane sospeso tra il desiderio di partire verso un futuro migliore e la volontà di restare nella propria terra. Nella prima parte, il tema viene presentato in chiave burlesca e farsesca: il protagonista è convinto dalla madre a rimanere, ma la sua determinazione vacilla quando sulla scena appare una chimera, che gli offre il “piatto del successo”.

A rendere ancora più intenso il conflitto interiore del protagonista – prosegue Giovanni Giglio –  è l’intervento di una figura simbolica: un’americana, incarnazione dell’attrattiva dell’estero, che cerca in tutti i modi di persuaderlo a partire”.

“La sua lotta tra ragione e cuore prende forma scenica con l’ingresso di due bambine, omaggio al fanciullino di Pascoli, che rappresentano le due voci contrastanti dentro di lui: una più istintiva, l’altra più razionale”.

“Il culmine dello spettacolo – conclude Giovanni – arriva nella parte finale, quando compare Madre Terra, simbolo delle radici e dell’identità, che con un monologo toccante credo che abbia commosso il pubblico. Un momento di altissima intensità emotiva, capace di trasformare il piazzale di via Allende in un luogo di riflessione collettiva”. 

In scena sono andati Marzia Piazza, Giuseppe Milanese, Tiziana Marina, Giulia Milanese e le piccole Gaia ed Elisa Galante con la collaborazione di Vincenzo Turturici (aiuto regia), Daniela Catanzaro, Vincenzo Galante, Marzia Soldano, Noemi e Roberta Soldano.

Con questo copione, Giovanni Giglio ha dimostrato che anche il Carnevale può toccare le corde più profonde dell’anima, raccontando temi complessi con poesia e intelligenza. La sua vittoria rappresenta non solo un riconoscimento personale, ma anche un segnale forte: la cultura e la creatività possono ancora essere un ponte tra passato e futuro, tra sogni e realtà.