Il presidio ospedaliero di Sciacca, Giovanni Paolo II, ha finalmente il suo rinnovato e modernamente attrezzato Pronto Soccorso.

Ci sono voluti quasi quattro anni di lavoro, circa 1,3 milioni di euro e tanti sacrifici a carico degli addetti e degli utenti della medicina d’urgenza nei locali provvisoriamente sostitutivi, ma alla fine l’importante traguardo è da oggi raggiunto.

Un presidio di medicina d’urgenza che diventa un vero e proprio punto di riferimento per tutta l’utenza dell’esteso territorio che fa perno sull’Ospedale di Sciacca, ospedale che dopo lunghi anni di decadenza sta dando adesso forti segnali di ripresa e di ritrovata qualità sotto la guida del nuovo direttore generale dell’ASP DI Agrigento, Giuseppe Capodieci.

Oggi pomeriggio l’inaugurazione, presente ovviamente autorità e folla delle grandi occasioni.

Mancava per la verità il Presidente della Regione, Schifani, che nelle previsioni iniziali doveva esserci, ma era presente l’Assessore regionale della Sanità, Daniela Faraoni, il Prefetto di Agrigento, i deputati regionali del territorio Margherita La Rocca Ruvolo e Carmelo Pace (entrambi componenti della Commissione Sanità dell’ARS), il sindaco di Sciacca e altri sindaci del comprensorio, ovviamente il direttore generale di ASP Agrigento e il direttore sanitario, nonché dirigente della medicina d’urgenza di Sciacca, Dr. Ignazio Galizia, e ancora medici, consiglieri comunali, l’arciprete padre Marciante e altre autorità, nonché l’ex direttore dell’Azienda Ospedaliera di Sciacca, Luigi Marano.

É stato l’Assessore Regionale Faraoni a sciogliere simbolicamente il nastro rosso che ha contrassegnato l’avvio di operatività della nuova struttura:

I giornalisti delle testate giornalistiche di Sciacca abbiamo poi intervistato il dirigente generale dell’ASP e l’Assessore regionale, che nelle loro risposte hanno offerto spunti di riflessione interessanti sull’Ospedale di Sciacca:

Il direttore Capodieci ha quindi accompagnato l’assessore a visitare gli ambienti della nuova struttura di medicina d’urgenza: