
I consiglieri comunali di Sciacca, Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò, hanno accompagnato il video pubblicato oggi sui social con una lettera aperta inviata al sindaco di Sciacca e ai vertici di AICA contenente una segnalazione di grave criticità ambientale e sanitaria, con una richiesta di intervento urgente per la fogna a cielo aperto, con scarico direttamente a mare, ripresa nel video.
I due consiglieri comunali evidenziano come, nella zona segnalata [Via Cansalamone “altezza pizzeria Buenos Aires, fino allo scarico a mare allo Stazzone], è presente una fogna a cielo aperto con relativo scarico direttamente a mare. Tale situazione, dicono, rappresenta un pericolo per la salute pubblica e un danno ambientale di notevole entità.
“Dalle prime osservazioni e dagli odori che si riscontrano, sembrerebbe che lo scarico non sia una semplice perdita idrica, bensì liquame organico, il che aggrava ulteriormente la situazione. Se ciò venisse confermato, si configurerebbero potenziali violazioni di norme ambientali e sanitarie, con possibili responsabilità anche di natura penale per chiunque risulti responsabile della mancata manutenzione o gestione delle condotte fognarie”.
Bruccoleri e Blò dicono al sindaco che in qualità di massima autorità sanitaria locale ha il dovere di intervenire tempestivamente per garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
In quanto ad AICA, ente gestore delle condotte fognarie, aggiungono, è tenuta a garantire il corretto funzionamento della rete fognaria e a prevenire situazioni di inquinamento.
Per quanto sopra Brucculeri e Blò richiedono un immediato intervento per:
1. Verificare la natura dello scarico (se si tratta di liquame organico o meno).
2. Accertare le cause della fuoriuscita e identificare eventuali responsabilità.
3. Ripristinare la regolarità della condotta fognaria.
4. Valutare l’impatto ambientale e sanitario dello scarico, adottando tutte le misure necessarie per mitigare i danni.
In caso di mancato intervento o di ritardo ingiustificato, preavvisano che si procederà asegnalare la situazione alle autorità competenti, tra cui l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), la Procura della Repubblica e gli organi di stampa, affinché vengano accertate le responsabilità e adottate le opportune misure.