
Si è svolto oggi a Sciacca il seminario di presentazione della proposta di “Focus Territoriale ITI Il sole e l’Azzurro”, presenti tra gli altri i sindaci di otto dei dieci comuni che ne fanno parte (mancavano Porto Empedocle e Siculiana) e una dirigente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale.

Considerata la rilevante importanza di questo argomento, come è abitudine della nostra testata aggiungiamo in calce all’articolo odierno quello del 21 gennaio scorso, che descriveva la precedente riunione riguardante la presentazione del “concept di progetto”, per consentire al lettore di avere una visione più approfondita di questo percorso che si avvale di uno strumento strategico (l’I.T.I.) che potrà cambiare il volto e lo sviluppo nei prossimi anni della fascia costiera di territorio che va da Campobello di Mazara a Porto Empedocle.
Ricordiamo solo che l’ITI del GALP “Il Sole e l’Azzurro tra Selinunte Sciacca e Vigata” (presidente Venerando Rapisarda, Direttore Giovanni Borsellino) si sviluppa attraverso un percorso di negoziazione partecipata, coinvolgendo istituzioni territoriali (in primis i 10 Comuni che partecipano al GALP) stakeholders e società civile.
La presentazione della proposta di Focus del Territorio è stata fatta da Cisa S.r.l., che è l’Advisor tecnico prescelto per la stesura e la successiva gestione dello strumento ITI, presente a Sciacca con il Direttore Generale Giuseppe Lombardini e con il Regional Manager Roberto Orofino, oltre ad altre due componenti specialiste del team di progetto.
La strategia di sviluppo territoriale integrato che è stata pensata ed elaborata ha come punto di riferimento e come filo conduttore la VALORIZZAZIONE DELLA RISORSA IDRICA, considerando quindi l’ACQUA come una grande risorsa e non solo come un tema critico:

Un percorso, quello che ha portato a questa presentazione di Focus Territoriale che parte da una disamina delle “fragilità” e dei punti di forza del contesto territoriale in questione:


E qui la prima sorpresa: si fa riferimento all’acqua e alla sua valorizzazione per lo sviluppo del territorio e tra i punti di forza non compare la presenza del bacino idro-termale di Sciacca, uno dei più pregiati d’Europa.
Si fa espresso riferimento, nella presentazione dei relatori, ad un territorio ricco di opportunità, ad un territorio ad altissima potenzialità turistica, a punti di forza unici nel contesto nazionale ed europeo, e poi manca ogni riferimento scritto a quell’unico punto di forza (purtroppo ancora potenziale, e che proprio per questo richiede ogni tipo di supporto valorizzativo diretto e indiretto) che forse è davvero unico (o quasi) rispetto a quelli indicati (peraltro ineccepibili).
Si passa poi alle “prospettive di sviluppo“:

e, anche qui, nessuna indicazione specifica indicazione alle prospettive di sviluppo che potranno scaturire da una visione globale che ricomprenda, in stretta sinergia, anche le prospettive legate al rilancio e alla riqualificazione delle Terme di Sciacca con il partenariato pubblico – privato lanciato dalla Regione.
Si arriva così ai “corridoi tematici” e ai “progetti portanti” attraverso i quali saranno veicolati le progettualità e il reperimento delle risorse finanziarie per lo sviluppo integrato e sostenibile del territorio costituito dai 10 Comuni del GALP che l’Investimento Territoriale Integrato si propone come obiettivo strategico:




E solo qui appare, per la prima volta, un riferimento alle “peculiarità termali” del territorio, come una sottospecie del “turismo sostenibile” e non come esplicito riferimento alla risorsa e alla ricchezza del bacino di acqua termale di Sciacca:

Nel dibattito successivo alla presentazione, questo aspetto fortemente critico della sostanziale rimozione della risorsa rappresentata per l’intero territorio dall’acqua termale di Sciacca è stato sollevato in modo esplicito dal Coordinatore del Comitato Civico Patrimonio Termale, Nino Porrello, al quale il direttore di Cisa Srl, Lombardini, ha risposto pubblicamente e poi anche in privato, assicurando che la risorsa dell’acqua termale viene tenuta nella massima considerazione dallo staff tecnico e direttivo di Cisa e che sicuramente nella modalità espressiva di “presentazione” del progetto si riscontra una evidente incompletezza comunicativa, che sarà prontamente colmata.
“Staremo a vedere” ha detto il Coordinatore del Comitato Civico, assolutamente convinto del fatto che l’Investimento Territoriale Il Sole e l’Azzurro debba esplicitare tra le risorse e le motivazioni a supporto di investimenti infrastrutturali anche la piena valorizzazione del bacino idro-termale di Sciacca.
“Chiediamo al sindaco Fabio Termine e all’assessore al Turismo Francesco Dimino di farsi garanti di tale sostanziale modifica” ha aggiunto infine il Coordinatore del Comitato Civico Patrimonio Termale.

Il valore dell’investimento complessivo dell’ITI in corso di costruzione è quantificato in 350/400 milioni di euro, in un arco temporale di circa 8 anni.
Con la seguente ripartizione stimata tra risorse pubbliche e private:

E con la seguente stima di suddivisione tra finanziamenti agevolati e investimenti privati:

Infine, i prossimi passi del percorso di costruzione:

L’ITI “Il sole e l’azzurro” avrà una ricaduta sul territorio di circa 350 milioni di euro
GEN 21, 2025
Un Investimento Territoriale Integrato (I.T.I.) può cambiare il volto e le possibilità di sviluppo di un territorio.
È questa la sintetica espressione che ci sembra riassumere bene il contenuto della riunione svoltasi oggi a Sciacca nella sede del GALP “Il sole e l’azzurro tra Selinunte, Sciacca e Vigata”, nel corso della quale è stato presentato il concept del progetto I.T.I. “Il sole e l’azzurro” che riunisce insieme gli stessi 10 comuni che compongono il GALP (Sciacca, Castelvetrano, Ribera, Menfi, Campobello di Mazara, Cattolica Eraclea, Montallegro, Siculiana, Realmonte e Porto Empedocle), con la regia del presidente del GALP Venerando Rapisardi e del direttore Giovanni Borsellino.
La presentazione è stata effettuata dal General Manager di CISA Consulting Srl, Giuseppe Lombardini, advisor tecnico di supporto alla stesura dell’I.T.I., che ha rivestito questo importantissimo ruolo anche in altri sette degli otto I.T.I. che sono diventati operativi in Italia.
In estrema sintesi l’ITI è uno dei nuovi strumenti che consentono agli Stati membri dell’Unione europea di “combinare investimenti di diversi assi prioritari di uno o più programmi operativi per interventi pluridimensionali o tra più settori”.
Uno strumento che consente di realizzare investimenti strutturali, partendo da una progettualità di base proveniente direttamente da un territorio, mettendo in diretto collegamento tale progettualità con le risorse finanziarie europee, nazionali e regionali con un filo diretto territorio – Bruxelles.
Il concept di progetto presentato oggi è una sintesi elaborata sulla base delle proposte di progetti presentate da ciascuno dei dieci comuni.
La matrice in uscita di tali progetti è la seguente, suddivisa tra: cultura e turismo, salvaguardia ambientale e gestione acque, rigenerazione urbana e servizi, mobilità, energia:
La strategia di sviluppo del territorio prospettata ha nell’elemento ACQUA il suo elemento caratterizzante:
Svariate le possibili linee di finanziamento a cui sarà possibile ricorrere:
Il valore stimato dell’investimento di questo ITI tra i dieci comuni della nostra fascia costiera oscilla tra 25 e 350 milioni di euro, in un arco temporale di anni stimati per la messa a terra di tutti i progetti pari a 8 anni.
Sono intervenuti nel dibattito alcuni amministratori, sindaci e assessori, e il coordinatore del comitato civico patrimonio termale.
Gli incontri proseguiranno domani e nei prossimi giorni nelle sedi di ogni singolo comune componente il GALP, con lo scopo di un esame sul campo circa la fattibilità degli interventi proposti o ancora da proporre, da inserire nella sintesi finale della strategia complessiva dell’ITI che andrà a definirsi entro il prossimo mese di febbraio con la presentazione del cosiddetto “focus”. Seguirà l’approvazione da parte dei diversi consigli comunali.