La questione termale di Sciacca ha prodotto una sorta di “santa alleanza”, come ogni concittadino dotato di buon senso sperava, tra i due grandi “avversari” della recentissima campagna elettorale, che si ritrovano oggi al vertice istituzionale della città con le rispettive cariche di sindaco (Fabio Termine) e di presidente del consiglio comunale (Ignazio Messina).
E’ quanto emerge dalla missione congiunta a Palermo e dalle dichiarazioni rilasciate a RMK TV dopo l’incontro palermitano e che, per chi non le avesse ascoltate, riportiamo in questo link video:
E’, per la verità, la seconda volta che la questione termale produce questo miracoloso effetto di riunire l’amministrazione e l’espressione dell’intero consiglio comunale sotto un’unica bandiera: il precedente era stato il documento votato all’unanimità dal precedente consiglio comunale e inviato a Musumeci e Armao con la sottoscrizione della giunta Valenti, del Comitato Civico Patrimonio Termale, di altre associazioni e della deputazione territoriale, documento al quale non è mai stato dato riscontro da parte del governo regionale.
Questa volta tuttavia il contesto e la strada intrapresa sembrano essere decisamente più promettenti e concreti, ragion per cui questa unità di intenti Termine-Messina anche visibilmente dimostrata acquista maggior valore nel dare volto e voce a una “città dei 5 sensi” che vuole, fortissimamente vuole andare alla riconquista di un suo sesto senso perduto, il più importante ed esclusivo, la sua identità e la sua essenza di città termale.
La strada intrapresa è quella del tentativo di far rivivere il patrimonio immobiliare delle Terme di Sciacca facendo ricorso innanzitutto alle risorse finanziarie europee del PNRR, una direzione che ormai da tempo indicava, inascoltato dalla Regione, il Comitato Civico Patrimonio Termale, che in questa direzione aveva anche prodotto un Manifesto- Appello pubblico inviato al Presidente del Consiglio Draghi e alla ministra per il Sud Carfagna, facendolo sottoscrivere da tutti i sindaci del territorio.
Cosa è accaduto di nuovo adesso?
E’ accaduto che, all’inizio del mese di luglio, all’interno della nuova amministrazione comunale di Sciacca qualcuno si è accorto di qualcosa veramente importante che, udite-udite, era del tutto sfuggita agli uffici del Governo regionale e anche all’amministrazione comunale diretta da Francesca Valenti.
Stiamo riferendoci all’Avviso pubblico emesso il 26 maggio dalla Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare SGR, soggetto attuatore del FONDO TURISMO 3 finanziato con 150 milioni di euro di fondi PNRR, finalizzato alla raccolta di manifestazioni di interesse ai fini dell’acquisizione da parte del predetto Fondo Immobiliare (Turismo 3) di almeno 12 “immobili” a carattere turistico (intendendosi in questo caso per immobile anche un intero complesso immobiliare) da ristrutturare entro il 31/12/2025 con l’impiego di 150 milioni di euro di risorse PNRR, al fine di valorizzare e rendere competitivo e tutelare il patrimonio turistico-ricettivo italiano, anche in zone economicamente svantaggiate.
Insomma, tradotto in soldoni, si tratta di una possibile e soprattutto appetibilissima fonte finanziaria alla quale poter tentare, a pieno titolo, di far ricorso per riportare in vita il patrimonio immobiliare del complesso termale di Sciacca.
Per tutto il mese di giugno a Sciacca (in piena campagna elettorale) e nei palazzi governativi di Palermo nessuno se ne rende conto, poi a luglio l’Avviso cade sotto finalmente gli occhi della squadra che supporta il nuovo sindaco di Sciacca e, a questo punto, si innesta un meccanismo d’azione virtuosa.
Viene immediatamente allertata la Regione, si inizia a lavorare in collaborazione Comune/Regione sulla documentazione che deve accompagnare la manifestazione di interesse, si ottiene la necessaria delibera del Governo Regionale (che non perde occasione per tentar di inserire Acireale in qualcosa di importante che è invece scaturito da Sciacca) e si riesce a presentare entro il termine di scadenza del 31 agosto (oggi) la manifestazione di interesse con tutta la relativa documentazione, che a quanto ci assicurano occhi competenti, si appare adeguata e completa.
Il tutto è avvenuto fin quasi alla fine nel riserbo e silenzio più assoluto, probabilmente giustificato dall’urgenza, anche nei confronti di quelle componenti civiche e sociali che avevano da sempre invocato il ricorso al PNRR e la massima trasparenza pubblica sulla tematica termale.
Oggi ci appare quasi patetico il tentativo propagandistico di comunicati stampa che attribuiscono al Presidente Musumeci e al suo fido Vicepresidente Armao, che assai poco hanno fatto per risolvere la questione termale di Sciacca, il merito politico di aver sottoscritto la manifestazione di interesse.
La strada intrapresa questa volta è quella giusta, a maggior ragione per via di quella “santa alleanza” che peraltro non poteva non esserci, ed è un cammino che per arrivare fino all’obiettivo ancora richiede molti passi e passaggi (tra cui elezioni politiche anticipate il cui risultato potrebbe anche avere un peso sulla questione specifica), ma una volta tanto il Comune di Sciacca ha avuto un ruolo attivo e ha svolto un’azione finalmente propulsiva nei confronti della Regione, riuscendo a trasmettere a Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare l’immagine di una intera comunità cittadina che vuole, fortemente vuole, aggiungere alla bellezza dei tradizionali 5 sensi, il suo esclusivo e fondamentale sesto senso, riappropriandosi delle sue Terme.
Ottimo speriamo solo che non si insabbi tutto come sempre…