Con il consenso dell’autrice pubblichiamo sul nostro Blog questo articolo della nostra amica Flavia Verde. Oltre ad essere scritto molto bene su fiction televisiva di grande successo, l’articolo (ripreso dal blogflaviaverde) mette in evidenza qualcosa che può servire anche al territorio di Sciacca per comprendere quanto sia importante valorizzare la bellezza e l’identità di un luogo a fini culturali e turistici, quindi per il suo sviluppo economico.

Dopo Ragusa e dintorni,troppo sfruttata dalla serie del commissario Montalbano, e Agrigento, troppo legata a Pirandello, tocca alla zona del trapanese affacciarsi e imporsi all’attenzione dei media, grazie alla fiction “Màkari”(dal greco makarios, che significa “luogo di beatitudine”),  Già, commissari e detective in Sicilia, di certo non ne mancano. L’ultimo, il giornalista disoccupato Saverio Lamanna, ideato da Savatteri, porta il suo autore nella schiera degli scrittori seriali da piccolo schermo. 

E se leggere la Sicilia attraverso gli occhi degli autori del passato è come andare in giro con una guida turistica di un secolo fa. Gaetano Savatteri, invece, ce ne restituisce un volto inedito e sorprendente . Accanto alle rovine greche scopriamo i parchi di arte contemporanea più estesi d’Europa. All’immagine di Corleone si affianca quella di una Sicilia urbana e metropolitana. I suoi personaggi sono come eroi che giocano dentro una gabbia fatta di retorica e di commedia.

Domenico Centamore e Claudio Gioè

” Il mio microcosmo, afferma Savatteri, parla di realtà contemporanee, paesi e personaggi reali ed è scritto per intero al tempo presente. C’è il disincanto di un protagonista brillante che sa bene quanto la Sicilia sia segnata da una forza retorica e per questo vuole combatterla: non negandola, ma camminandoci sopra come si fa su un terreno facile, che poi all’improvviso ti fa cadere. Lui i pericoli li conosce bene”. 

Gaetano Savatteri con Marilu Terrasi

E se la ficion con Montalbano ha determinato lo straordinario successo dei luoghi e della gastronomia del ragusano, portando ricchezza e turismo da ogni parte del mondo a Puntasecca e Ragusa, c’è da scommettere che la fiction ispirata ai romanzi di Savatteri porterà turismo e ricchezza a questa zona del trapanese, così baciata dalla natura e dall’arte da San Vito Lo Capo, a Scopello, alla Riserva dello Zingaro , alla terra del CUSCUS, insomma. Lei , Marilu Terrasi è l’apripista “, la proprietaria, lo chef e il tuttofare”, esattamente come la Marilù del romanzo: “Sono qui dagli anni Ottanta – dice -, ho iniziato molto allegramente addirittura nel giardinetto di casa”. Come il mitico Enzo del Commissario di Camilleri, Il suo locale “Poncho” sarà , tra qualche mese, preso d’assalto da turisti e visitatori.


“Beh, Montalbano ha pesato per Ragusa meglio di una finanziaria, dice lo scrittore. Il successo di Camilleri penso sia irripetibile. Ma il caso letterario e televisivo di Lamanna è un’altra dimostrazione che con la cultura si mangia. Che si riesca a trasmettere il desiderio di scoprire la bellezza della Sicilia attraverso i romanzi e le fiction è un successo. Basta però non cadere nella gabbia della retorica: si può essere siciliani senza mangiare il cannolo, proprio come Lamanna. Ecco, da scrittore il mio contributo è quello di demolire stereotipi per costruirne altri”.

Flavia Verde

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