Carissimi concittadini di Sciacca,
mi conoscete sin dalla vostra nascita, perché sto lì al mio posto da centinaia di anni, non mi ricordo più neanche bene da quando, e il più delle volte mi passate a fianco senza neanche rivolgere lo sguardo alla mia antica e perduta bellezza.
Sono la fontana ornamentale che sta al centro del giardino pubblico di piazza Saverio Friscia, o Porta Bagni come ancora talvolta la chiamate, quella bella fontana con il bambino in cima…
Per decenni e decenni ho svolto egregiamente il lavoro per il quale sono stata costruita e pregevolmente decorata con motivi scultorei: zampillare l’acqua nella mia vasca rotonda sottostante, per abbellire il giardino e dare un po’ di frescura a quanti si siedono nelle panchine a me vicine.
Poi, improvvisamente, un evento imprevisto mi ha cambiato la vita: l’acqua non mi è più arrivata e sono rimasta miseramente a secco.
Spogliata della mia funzione, come un bambino a cui sono state tolte le vesti e che viene lasciato nudo da solo in mezzo alla piazza.
All’inizio ho pensato a un disagio temporaneo, un inconveniente tecnico cui si sarebbe posto rimedio in breve tempo.
Ho voluto credere che bastasse armarsi di un po’ di pazienza.
Che senso potrebbe avere una fontana senz’acqua? dicevo a me stessa…
Vedrai che presto qualcuno provvederà e così potrò ritornare a vivere, e i getti d’acqua ritornare a bagnarmi.
Ma il tempo passava e nulla accadeva.
La mia era bocca sempre più asciutta, la mia vasca sempre più vuota.
Com’erano belli i tempi in cui i pesci rossi mi nuotavano dentro!
Mi guardavo attorno e vedevo le piante anch’esse sofferenti di arsura, ma per loro era diverso, perché alle prime prime piogge riprendevano vigore…
Ho cominciato a chiedermi che senso avesse la vita per una fontana senz’acqua…
La speranza, si sa, è dura a morire, ma una vera e propria mazzata me l’ha data un signore che un bel giorno si è seduto sulla panchina di fronte a me e ha confessato l’amara verità: altre fontane ornamentali della nostra città si trovano nella mia stessa identica situazione e il Comune non trova i soldi per riparare i guasti agli impianti che ci portano l’acqua, l’assessore Lo Cicero ha detto che ci sta provando a reperire qualche finanziamento, ma non si nutrono grandi speranze…
Per questo ho deciso di scrivervi questa lettera aperta, per gridare forte a tutti voi miei concittadini di Sciacca che voglio ritornare a vivere, a fare il mio antico mestiere, quello di una fontana ornamentale di cui si può godere la vista perché in essa l’acqua vi zampilla…
Vi supplico… aiutatemi!!!
Anche su questa faccenda se si fa un’indagine, stai tranquillo, che la colpa è sempre di qualcuno e questo qualcuno dirà che è colpa di un altro a scarica barile. questo è quello che succede a Sciacca! ma gli assessori che si sono succeduti nel tempo responsabili di questa vergognosa situazione, dov’erano. A questa fontana io ci sono particolarmente attaccato con affetto perchè la mia infanzia lo trascorsa in questo giardino (abitavo in viale della Vittoria) e vedevo ogni giorno la fontana scintillante con gli zampilli d’acqua che ricadevano sulle piante sottostanti, erano dei gigli bianchi bellissimi con i pesci rossi a coronare un panorama stupendo. Tutto questo fa pensare che le bellezze che, i nostri nonni e bisnonni, hanno costruito per rendere Sciacca sempre più bella; oggi questa bellezza è stata ripudiata e al suo posto si contrappone il disinteresse vergognoso di un sistema amministrativo. Che fare!!!! Incatenarsi alla fontana e pubblicizzare l’evento.