Il sindaco di Sciacca Fabio Termine non le manda a dire e, intervistato da Maria Genuardi su RMK, ha mostrato i muscoli replicando alle recenti esternazioni dell’on.le Carmelo Pace (capo gruppo della D.C. all’ARS, presidente della commissione sanità dell’ARS e riferimento politico del nutrito gruppo consiliare democristiano in consiglio comunale).

Come si ricorderà Pace aveva attribuito all’inesperienza di Fabio Termine il fatto che il sindaco non lo avesse direttamente invitato alla riunione in assessorato Sanita’ a Palermo e che la sua presenza non fosse stata citata nel post su facebook con il quale Termine aveva reso noti i contenuti dell’incontro sulla questione ospedale, che nei giorni scorsi c’è stato con l’assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo, presente anche il commissario straordinario dell’ASP Zappia.

Il sindaco di Sciacca,senza andare troppo per il sottile, ha detto che anche l’on.le Pace ha incontrato più volte l’assessore Volo sulla tematica ospedale senza invitarlo e che l’on.le Carmelo Pace è “un bravissimo ragazzo che in questo momento sta cercando in tutti i modi di litigare con me, la differenza è che io non ho alcuna intenzione di litigare con lui e quindi Pace sta litigando con sé stesso”.

Quello che però preoccupa di più Fabio Termine “non è la provocazione al sindaco di Sciacca, ma la provocazione alla città di Sciacca”, là dove Carmelo Pace definisce l’ospedale di Sciacca come un gioiellino:

“Questa definizione – dice Termine – è una mortificazione nei confronti di tutti quelli che nella battaglia per il nostro ospedale ci sono sempre stati, che non sono i sindaci e gli onorevoli pro tempore, bensì le associazioni e il Comitato Civico (anche il nostro giornale civico e aggiungiamo noi…) che in tutti questi anni hanno condotto una battaglia per un ospedale migliore, ed è anche non dare una speranza ad un intero territorio perché dire l’ospedale di Sciacca è un gioiellino significa che ci dobbiamo occupare di altre strutture ospedaliere, mentre io penso che l’ospedale di Sciacca deve fare sempre da faro e trainare tutto il resto, perché l’ospedale non è di Sciacca ma di un intero territorio (ossia Montevago, Santa Margherita, Sambuca, Menfi, Caltabellotta, Ribera e tutto il distretto).