L’aria che tira a Sciacca sulla scena della vita politica cittadina si fa sempre più incandescente.
Il teatro dello scontro sta diventando il consiglio comunale, dove ieri sera abbiamo assistito alla seguente rappresentazione.
Quando ad inizio seduta viene chiamato il primo appello, i consiglieri comunali che appoggiano l’amministrazione Termine sono tutti e sette presenti (compreso Ambrogio, che è talmente contento per il Carnevale alla Perriera da farsi rivedere in aula consiliare…). Manca invece il sindaco Fabio Termine, per un concomitante impegno istituzionale dell’ultim’ora in Prefettura, sindaco che già mancava nella precedente seduta di giovedì scorso per motivi di famiglia e la cui assenza era stata peraltro il principale motivo dell’aggiornamento della seduta consiliare a ieri sera. Il consigliere comunale Filippo Bellanca, finito l’appello, chiede una sospensione di 10 minuti per avere il tempo di definire l’atteggiamento dell’opposizione sull’ordine del giorno, alla luce dell’assenza inattesa del sindaco. La sospensione viene concessa, ma va oltre i dieci minuti concessi e quando alla 20,30 viene richiamato l’appello non c’è il numero legale, perché l’opposizione non è ancora rientrata in aula, e così scatta come da regolamento il rinvio di un’ora, con l’orario di inizio che scivola alle 21:30. A questo punto i 7 consiglieri della coalizione a sostegno dell’amministrazione decidono di andare via, ragion per cui quando alle 21:30 viene richiamato in via definitiva il nuovo appello sono presenti 13 consiglieri comunali, 12 della “coalizione Messina” (lo stesso Messina, Bono, Santangelo, Bellanca, Grassadonio, Maniscalco, Catanzaro Clelia, Bivona, Mandracchia, Brucculeri La Barbera, Blo) e l’indipendente Giuseppe Catanzaro. E’ presente anche la giunta, senza il sindaco.
Questa volta c’è il numero legale e quindi si decide il prelievo di due punti all’ordine del giorno, la cui delibera rappresenta un adempimento necessario per ratificare nei tempi dovuti due delibere della giunta Termine relative a due importanti finanziamenti: 494 mila euro di fondi PNRR per la mensa scolastica nella scuola di Sant’Agostino e 250 mila euro di fondi della Protezione Civile per il ripristino delle normali condizioni di transitabilità della via Pietro Germi.
Ma, mentre l’opposizione approva all’unanimità due atti deliberativi della giunta Termine, non mancano le dichiarazioni molto forti degli esponenti dell’opposizione: in particolare il consigliere Bivona, per il quale “è immorale il fatto che il sindaco che non venga a relazionare sul Carnevale in Consiglio comunale”, un sindaco al quale (sempre per il consigliere Bivona) “non gliene frega frega nulla delle leggi e del rispetto istituzionale“.
Ed è proprio in considerazione dell’assenza del sindaco che, dopo l’approvazione dei due punti sopra citati, il consiglio comunale viene aggiornato a martedì 23 maggio ore 19:00 per la trattazione dei rimanenti punti all’o.d.g.
Ma non finisce qui.
Stamattina tutti i consiglieri della “coalizione Messina” (dobbiamo ritenere compreso lo stesso presidente del consiglio comunale) sottoscrivono la seguente presa di posizione congiunta, in merito alla riunione consiliare di cui si è detto:
“Possiamo ammettere di aver scritto, da soli, una “bella pagina della storia politica della nostra città”. Prendiamo in prestito le parole del Sindaco Termine, solitamente utilizzate quando la nostra parte politica approva le delibere portate in aula dall’amministrazione comunale senza evidenziare la carenza numerica che l’amministrazione detiene in aula. A scrivere questa bella pagina sono stati i soli consiglieri comunali di opposizione. Abbiamo, purtroppo, assistito alla prima grande implosione dell’amministrazione guidata da Fabio Termine; un paradosso politico di una gravità talmente elevata da segnare negativamente questa seduta del consiglio comunale. Prima di dare il via ai lavori abbiamo chiesto ed ottenuto una sospensione della seduta al fine di comprendere alcune dinamiche legate relative so lavori a seguito dell’assenza del primo cittadino, impegnato ad Agrigento per una riunione in prefettura in vista del Carnevale. La sospensione ha avuto una durata tale da aver infastidito i consiglieri di maggioranza, i quali, senza colpo ferire, quasi per ripicca, a seguito del ritardo nella ripresa dei lavori, ha abbandonato l’aula e la stessa giunta municipale che è rimasta impassibile negli scranni destinati all’amministrazione priva dei suoi consiglieri. Questo atto che sancisce l’assenza di moralità da parte di chi oggi dovrebbe dar voce a quella parte politica che governa la città, è la prova dello scollamento che esiste tra chi amministra e la maggioranza politica presente in aula. Soli, ma con tanta buona volontà, siamo rimasti in aula e da individui responsabili abbiamo approvato due delibere, figlie di questa amministrazione comunale, senza battere ciglio. Se la città di Sciacca vedrà il rifacimento della via Pietro Germi è solo grazie a questa parte politica. Se la città di Sciacca godrà di una mensa scolastica all’interno della Scuola Sant’Agostino è solo grazie a questa parte politica. L’atteggiamento politico della coalizione guidata da Fabio Termine dimostra che siamo ai titoli di coda di un progetto politico commercialmente venduto bene ma privo di qualsivoglia contenuto.
Per tali motivi, per il bene della città e soprattutto per rispetto di tutti gli elettori invitiamo il Sindaco e la Giunta ad una profonda riflessione affinché facciano un passo indietro e prendano consapevolezza della loro inefficienza politica amministrativa”.
Fin qui l’opposizione.
Abbiamo chiesto al consigliere Fabio Leonte, leader della coalizione consiliare che sostiene l’amministrazione Termine, di motivarci l’abbandono dei lavori consiliari:
“Giovedì scorso – ci ha detto Leonte – il Consiglio era stato immotivatamente rinviato a lunedì. Ieri la maggioranza consiliare, dopo aver richiesto una sospensione di 10 minuti, ma durata di più, invitava il vicepresidente a chiamare l’appello, che registrava la mancanza del numero legale. Così seduta rinviata alle 21:30, senza nessun giustificabile motivo. Ritengo che attendessero il rientro da Agrigento del Sindaco per avviare nei suoi confronti un processo sulla vicenda Carnevale. Abbiamo ritenuto irrispettoso questo atteggiamento e deciso di andare via. L’opposizione rivendica adesso meriti e senso di responsabilità sull’approvazione di due delibere tecniche frutto del lavoro dell’Amministrazione Termine e che avrebbero dovuto essere votate giovedì scorso”.
Nella vita politica locale si è visto di tutto: salti della quaglia multipli, candidati supportati da Rifondazione comunista che al ballottaggio stringono patti con i candidati di Forza Italia, letteralmente di tutto, ma non avevo mai sentito usare questo termine.
Oggi scopro che il primo evento tanto grave da meritare l’appellativo di immorale è questo, e mi pare ci sia poco da aggiungere, se non che la politica saccense danza pericolosamente sul filo dell’irredimibilità, o forse l’ha superato e molti non se ne sono accorti.