Ch’è duci taliari lu mari, chi dormi ed appena suspira! Na bava di ventu nun tira, lu celu lu veni a vasari: l’acchiappa, l’abbrazza, lu strinci, si tumma e d’azzurro si tinci.
Questi versi iniziali di “Surrisu di mari” del poeta Vincenzo Licata ci introducono al lancio di un’iniziativa-proposta del nostro blog giornalistico “ServireSciacca” , sulla quale chiediamo l’adesione di singoli cittadini, associazioni ed enti che hanno a cuore la bellezza di Sciacca e uno dei suoi più illustri cantori, il poeta Vincenzo Licata, del quale il 26 gennaio 2021 ricorrerà il venticinquesimo anniversario della morte.
La proposta è quella di spostare la statua in bronzo del poeta Licata dall’attuale sistemazione in prossimità di Rocca Regina al Belvedere di via Agatocle, il cosiddetto “Spazio dell’identità” che fa parte del fondo Bernardo (di fronte l’entrata del teatro Samonà), che in splendida posizione domina il mare di Sciacca.
Mi è capitato di chiedermi cosa stesse pensando il poeta lassù in cielo, volgendo lo sguardo verso la bellissima statua in bronzo a lui dedicata (opera e donazione di un altro illustre figlio di Sciacca, lo scultore Filippo Prestia) e vedendosi lì tutto solo, con le spalle rivolte al mare e circondato unicamente da gatti e da ogni genere di sporcizia e rifiuti.
L ’attuale sito della statua, nella zona portuale vicino a Rocca Regina, inizialmente sembrò un luogo adatto per onorare la memoria del nostro “poeta del mare”.
Tale sito nel tempo si è tuttavia rivelato del tutto infelice proprio perché lì la statua è costantemente circondata da ogni specie di immondizia: fino a qualche tempo fa c’erano addirittura, piazzati proprio davanti ad essa, quattro bidoni in plastica per la spazzatura, fortunatamente rimossi con l’avvento della raccolta differenziata. Ma il luogo rimane molto sporco e di questo “scempio del bello” in passato si sono più volte occupati anche la stampa e le TV locali.
Per di più abbiamo anche verificato che il motivo maggiormente simbolico del suo attuale posizionamento (il poeta del mare che guarda il suo mare…) risulta contraddetto dal fatto che gli occhi della statua il mare quasi “non lo vedono” (cfr. foto).
Per questo pensiamo e proponiamo ( il figlio Antonello Licata ci aveva espresso a tal proposito un consenso di massima su questa idea) che un luogo più adatto per ricollocare la statua possa essere quello dal quale si guarda il mare dall’alto, di fronte al teatro Samonà, in uno dei punti panoramici più belli di Sciacca, vicino al quale transita molta più gente: si otterrebbe così, a nostro avviso, un triplice obiettivo.
Innanzitutto onorare al meglio la memoria del poeta Licata, donandogli una splendida visuale dall’alto del suo amatissimo mare sciacchitano e una maggiore visibilità pubblica.
In secondo luogo una maggiore valorizzazione pubblica della bellissima opera artistica di Filippo Prestia
Infine, e non per ultimo, sarebbe l’occasione buona per riqualificare uno spazio pubblico cittadino sicuramente molto bello, ma che non viene fatto oggetto di alcuna significativa manutenzione (ringhiera in legno rotta in più punti, cartello turistico semi abbattuto, alberi non potati, panchine in legno deteriorate).
Si potrebbe anche intitolare questo Belvedere proprio al poeta Vincenzo Licata, alla cui memoria il Comune di Sciacca non ha ancora provveduto a dedicare il nome di una via o di una piazza cittadina.
Ci auguriamo ovviamente che questa nostra proposta possa innanzitutto raccogliere il consenso formale della famiglia Licata, delle Cooperative dei pescatori, dei nostri amministratori e consiglieri comunali.
A chi volesse esprimere adesione e dare forza a questa nostra iniziativa (singoli cittadini, associazioni, enti) chiediamo di comunicarcelo al seguente indirizzo email di “ServireSciacca”:blog@serviresciacca. info
T’amu pirchì sì bedda, Sciacca mia, pissa luci chi manna lu tò mari, pirchì mi rigalasti la puisia ccu lu travagghiu di sti marinari. T’amu pi la tò genti rispittusa, ch’avi l’anima sempri arrifriscata di sta nostra marina purtintusa,sempri d’un suli d’oru illuminata.