La Regione siciliana, e per essa l’assessore Marco Falcone, sta mantenendo gli impegni assunti alla fine della riunione palermitana di fine giugno sul fronte della problematica termale.
Nella conferenza dei capigruppo dell’assemblea regionale è stato infatti deciso di inserire, nella manovra finanziaria in corso di esame all’ARS, un emendamento di 4,2 milioni di euro per la chiusura delle due società in liquidazione che hanno gestito le Terme di Sciacca e Acireale prima della loro chiusura.
Tale emendamento dovrebbe arrivare in aula e andare in votazione già nella giornata odierna.
E’ questa la buona notizia arrivata ieri sera in consiglio comunale per voce del consigliere della D.C. Filippo Bellanca, informato dall’on.le Carmelo Pace, che ha aperto la sequela degli interventi in aula nell’attesa discussione dell’argomento all’ordine del giorno “problematica Terme di Sciacca”.
Lo stanziamento delle somme necessarie (1,2 milioni di euro circa) a chiudere la liquidazione della società “Terme di Sciacca SpA” era uno degli impegni assunti dall’assessore dell’economia Marco Falcone nel vertice palermitano promosso dall’iniziativa del Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca e se oggi verrà approvato dall’assemblea regionale siciliana sarà la conferma che, finalmente, la Regione si è presa in carico la soluzione della problematica termale siciliana, che ha in Sciacca e Acireale le sue più emblematiche espressioni.
In questo modo si chiuderebbe una liquidazione della società Terme di Sciacca SpA durata oltre dieci anni e passerebbero in proprietà alla Regione siciliana il piccolo Albergo di San Calogero e il Centro accumulo acque, mentre il titolo di proprietà sul manufatto Grande albergo di San Calogero diverrebbe pieno per il venir meno dell’usufrutto che spetta alla società in liquidazione
Il dibattito svoltosi ieri sera in consiglio comunale è stato, quanto meno apparentemente, caratterizzato da una sostanziale e positiva unità di intenti manifestata in tutti gli interventi dei consiglieri comunali.
Hanno preso la parola, dopo le introduzione del presidente Ignazio Messina e del sindaco Fabio Termine, i consiglieri Bellanca, Curreri, Bivona, Leonte, Bono, Maglienti, Catanzaro Giuseppe e Modica.
Il timore che potessero emergere due differenti visioni su quale sia la strada migliore che la Regione dovrebbe percorrere, originatosi a seguito delle più recenti dichiarazioni del presidente Ignazio Messina, è comunque affiorato in alcuni interventi, ma sull’argomento Messina non ha stavolta proferito parola e tutti sono stati molto attenti ad evitare che si creassero le condizioni di due visioni diverse e contrapposte (anche i consiglieri Bivona e Bono, nei cui interventi ha trovato comunque risonanza l’esigenza di valutare attentamente e con l’ottica dell’interesse primario della nostra città qualunque percorso la Regione mostrerà di voler realmente seguire).
Queste, in sintesi, le argomentazioni di maggior interesse emerse dalla discussione:
– l’interesse unico della città è che il patrimonio venga rimesso in moto e vada sul mercato (Bellanca)
– nemmeno 1 euro deve essere speso senza andare di pari passo con chi dovrà poi gestire il patrimonio termale (Curreri)
– necessario un riordino del settore delle concessioni minerarie e termali (Curreri)
– necessaria un’attenzione particolarmente orientata sul processo richiesto dal percorso che andrà a intraprendersi, mettendo in moto tutti i nostri collegamenti con la politica regionale (Bivona)
– in questi ultimi giorni sono emerse due posizioni diverse, ma la città deve ritrovarsi attorno ad una posizione unitaria, che esprima unità di intenti, senza dimenticare che le carte le dà la Regione (Leonte)
– occorre alzare il livello del confronto con la Regione, svolgere attività di lobby e quindi di pressione, parlare sempre e continuamente di Terme, stabilimento e albergo (Grande Hotel delle Terme) non vanno disgiunti, quella sulle Terme è una “guerra” e in guerra si fanno le strategie, questa volta bisogna portare a casa il risultato (Bono)
– c’è bisogno del concorso di tutte le forze politiche regionali e a Sciacca dobbiamo essere tutti uniti (Maglienti)
– il Comitato Civico sta svolgendo un’azione importante sia di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che di pressing sul governo regionale, l’amministrazione comunale sta dando prova sul tema di responsabilità, il consiglio comunale finalmente ne discute, è giusto approfondire nel merito tutti i dubbi che ci possono essere per trovare una sintesi unitaria sui contenuti che non sia ideologica, coinvolgendo sempre il consiglio comunale anche attraverso alcuni suoi rappresentanti (Giuseppe Catanzaro)
– il consiglio comunale deve trovare unità sulla questione termale, l’incipit dato dall’assessore Falcone sulla preferenza da attribuire al percorso con Cassa Depositi e Prestiti è stato chiaro, posizioni diverse ci farebbero soltanto tornare indietro (Modica)
Alla fine, dopo una breve sospensione, si è deciso di non adottare alcun documento consiliare, ma di “seguire passo passo l’iter che deve portare alla riapertura delle nostre Terme“, convocando allo scopo una conferenza dei capi gruppi allargata alle espressioni delle società civile che si sono costituite ad hoc e operano fattivamente sulla questione termale (prima riunione martedì 25 luglio ore 10:00 in aula consiliare).