I Sindaci dell’agrigentino non accettano di rimanere tagliati fuori dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sono pronti a difendere le esigenze del loro territorio a qualunque costo per chiedere maggiore attenzione per quella che per molti è “l’ultima provincia d’Italia”
Hanno deciso che andranno tutti a Roma per protestare cintro l’esclusione della provincia agrigentina da qualunque ipotesi di sviluppo poiché le loro richieste sono fuori dal Recovery Plain.
Dichiarano di aver preso atto che “ dalla lettura del piano si evince chiaramente che non c’è un serio progetto ferroviario, non viene presa in considerazione la distanza dagli aeroporti, non c’è la volontà di consentire alla provincia di Agrigento di superare il gap infrastrutturale con le altre province, non c’è attenzione per migliorare la viabilità interna e soprattutto non c’è traccia di un impegno concreto per la chiusura dell’anello autostradale siciliano”.
“Siamo stanchi- hanno dichiarato in una nota- che i provvedimenti governativi continuino a scippare al Sud quelle risorse necessarie che servono per creare le condizioni minime di sviluppo e di crescita essenziali per non avere un’Italia a due velocità e per arrestare l’emigrazione di tanti giovani per mancanza di lavoro e di opportunità”.
Appuntamento quindi a Roma, mercoledì 28 Aprile, per chiedere fatti e non incontri interlocutori che “rimangono solo nelle agende dei politici senza portare risorse e investimenti che in provincia di Agrigento da molti anni sono come l’Araba Fenice”
I sindaci che parteciperanno alla protesta:
1. Sciacca
2. Ravanusa
3 .Ribera
4. Palma di Montechiaro
5. Ioppolo Giancaxio
6. Sambuca di Sicilia
7. Alessandria della Rocca
8. Santa Marghetita Belice
9. Santo Stefano Quisquina
10. Grotte
11. Comitini
12. Raffadali
13. Porto Empedocle
14. Santa Elisabetta
15. Menfi
16. Bivona
17. Agrigento
18. Naro
19. Lucca Sicula
20. Realmonte
21. Burgio
22. Cattolica Eraclea
23. Montevago
24. Camastra
25. Campobello
L’ESCLUSIONE DELLA AUTOSTRADA CASTELVETRANO – GELA DALLE OPERE REALIZZABILI CON IL RECOVERY PLAN E’ L’ULTERIORE MORTIFICAZIONE PER UN TERRITORIO SENZA RAPPRESENTANZA POLITICA. OCCORRE REAGIRE!
di Nino Porrello Nessun commento
Il nostro amico Lillo Craparo, giornalista ed ex Sindaco di Sciacca, ha scritto su facebook questo post che ci ha autorizzato a pubblicare e che facciamo interamente nostro.
Ho appena appreso. Sono deluso ed amareggiato. In presenza dello studio di fattibilità predisposto dall’Anas ,pensavo che l’importante tratta Castelvetrano/Sciacca/Agrigento/Gela sarebbe stata proposta dal governo Regionale e inclusa da Palazzo Chigi nel Recovery Plan. Questa tratta consentirebbe (ma purtroppo non consentirà) il completamento della rete autostradale della Sicilia, con l’unica provincia siciliana (Agrigento) tagliata fuori dalla rete autostradale dell’Isola.
Non ci resta che sperare nel passaggio parlamentare, nel senso che sul Recovery Plan e sulle dichiarazioni del Presidente Draghi ci sarà un voto di ciascun ramo del Parlamento, a mezzo di una risoluzione.
Ma la speranza é tenue o nulla, in quanto il nostro territorio non ha rappresentanti in Parlamento, per cui nessuno prenderà la parola per segnalare questa irrazionale, assurda e incomprensibile decisione di non proporre, da parte del governo regionale, e di non includere, indipendentemente dalla mancata iniziativa della Sicilia, la tratta Castelvetrano/Sciacca/Agrigento/Gela nel Recovery Plan.
Non ci resta altro che ricorrere a forme tradizionali di protesta, come scendere nelle piazze, fare le barricate, recarsi a Roma per protestare e chiedere che non sia sferrato questo colpo mortale alla Sicilia, al turismo siciliano e alla popolazione siciliana.
La provincia di Agrigento é l’unica che non è servita da autostrade; si trova isolata, non dispone di collegamenti veloci, di aereoporti e di strade moderne.
Questo accentuera’ la tendenza della gente e dei giovani sopratutto a lasciare l Isola e a trasferirsi al Nord del Paese e in altre Nazioni e Continenti .
C’è il rischio concreto che la Sicilia diventi sempre più terra di anziani, destinata a subire un decremento democrafico davvero dannoso per la stessa sopravvivenza/ esistenza di città e province siciliane.
Ecco perché bisogna reagire in modo efficace, con modalità anche clamorose, in grado di suscitare attenzione da parte del governo centrale .
La Sicilia non può restare ferma!
Lillo Craparo
Si continua ad escludere il nostro territorio dalla crescita e dallo sviluppo, credo che la poca qualità dei nostri rappresentanti ne è una principale causa