Una bella notizia.
Sono stati completati i lavori di manutenzione straordinaria, rifunzionalizzazione e messa in sicurezza del Parco Termale di Sciacca, che è quindi tornato nella disponibilità del Comune, a cui spetta di riaprirlo al pubblico.
Nell’anno in corso noi di ServireSciacca ci siamo già occupati in ben tre occasioni di questi lavori, che da contratto avrebbero dovuto essere terminati entro dicembre 2022 e che invece hanno subito un ritardo superiore ai sei mesi per i motivi illustrati nel nostro articolo del 21 aprile scorso.
Adesso si attende di conoscere la data di riapertura al pubblico, che ieri abbiamo provato a chiedere ai componenti della giunta Termine e al dirigente dell’ufficio tecnico ing. Gioia, senza ricevere alcun riscontro.
Sarebbe tuttavia logico presumere che tale riapertura del parco non debba farsi attendere a lungo, considerato il fatto che l’amministrazione comunale ha avuto disponibile un’intero anno, dal momento di apertura cantiere da parte della ditta appaltatrice, per definire tutti i necessari aspetti concernenti la gestione, la vigilanza e la manutenzione ordinaria del parco termale, la cui fruibilità risulta molto attesa dall’intera cittadinanza.
PARCO TERMALE, QUANTO DURA IL “RUSH FINALE”?
DiNINO PORRELLO – LUG 1, 2023
Nell’intervista raccolta da Giovanna Termine di Risoluto, l’architetto Paolo Alì dichiara che i lavori per la riqualificazione del Parco Termale sono al “rush finale” senza indicare la relativa durata e una data di conclusione e consegna al Comune.
Lo stesso architetto Alì, nel corso di una conversazione avvenuta in occasione del nostro articolo sul parco pubblicato in data 21 aprile, ci aveva assicurato come conclusione dei lavori la fine del mese di maggio (a fronte di una data contrattualmente prevista, ricordiamolo, del 31/12/2022), che conoscendo come vanno le cose qui da noi nel testo dell’articolo avevamo prudenzialmente modificato in fine giugno, aggiungendo a tu per tu con l’architetto Alì che il 1 luglio saremmo tornati in argomento.
Noi di ServireSciacca rispettiamo la promessa, sia pure piacevolmente preceduti sul filo di lana da Risoluto, per constatare che nonostante tutto non abbiamo ancora una data di possibile riapertura del Parco, che sarebbe stato auspicabile avesse coinciso con l’inizio dell’estate.
Ma poi si aprirà, possibilmente, un ulteriore capitolo: il Comune è pronto ad aprirlo o verrà fuori qualche ulteriore problematica legata alla custodia, manutenzione e gestione del Parco?
Di questi aspetti se ne parlava giù al momento dell’insediamento della giunta Termine, dopodiché ogni volta che abbiamo provato a chiedere le risposte sono state sempre evasive…
Speriamo bene, sia per la conclusione dei lavori che per l’effettiva apertura del Parco, i cittadini non meriterebbero una ennesima beffa e delusione.
PARCO TERMALE: RIAPERTURA A FINE MAGGIO SENZA FONTANA
DiNINO PORRELLO APR 21, 2023
Che fine ha fatto il Parco termale di Sciacca con i suoi lavori di straordinaria manutenzione, rifunzionalizzazione e messa in sicurezza che da contratto dovevano concludersi entro il 31.12.2022?
Ci siamo già occupati della questione con un nostro articolo in data 30 gennaio, oggi abbiamo voluto ritornare in cantiere e incontrare sul posto il direttore di cantiere Francesco Petruso e il direttore dei lavori Arch. Paolo Alì.
Cercheremo di riportare ai lettori in modo molto semplice quel che i due nostri interlocutori ci hanno detto, in maniera tecnicamente approfondita, per comprendere quel che si è verificato dal giorno dell’apertura di questo cantiere avvenuta in data 1 settembre 2022 per l’effettuazione di lavori di manutenzione straordinaria finanziati dal Ministero per il Turismo.
È accaduto che, principalmente a causa della prolungata (14 anni) mancanza di manutenzione strutturale, impiantistica e sul patrimonio arboreo, quello che era stato previsto nel progetto finanziato ha dovuto subire tutta una serie di modifiche in corso d’opera per superare difficoltà non prevedibili o comunque non previste in fase progettuale. Ciò ha inevitabilmente rallentato i lavori, per il continuo tira e molla di modifiche e variazioni, anche perché dovendo in linea di massima rispettare la somma complessivamente finanziata occorreva di volta in volta quantificare la previsione di spesa per l’esigenza tecnica sopravvenuta e decidere da quale ambito progettuale recuperarla. In conclusione ne verrà fuori la formalizzazione definitiva di una perizia di variante tra i 30 e i 50 mila euro (così ci è sembrato di capire) che sarà finanziata con fondi che il Comune dovrà reperire da altri capitoli di spesa del proprio bilancio.
Le difficoltà riscontrate hanno riguardato in particolare l’ambito impiantistico per l’illuminazione, la zona del parco giochi e la necessità di ammattonare zone di pavimentazione non non erano previste.
La novità rilevante è che non rientrerà in funzione la grande fontana centrale che si affaccia sulla cavea. In essa infatti sono state tra l’altro riscontrate diverse crepe nel corpo strutturale che non ne consentono la funzionalità con l’acqua. Sarà necessario un ulteriore e diverso progetto, a cui sarebbe bene che il Comune di Sciacca mettesse mano immediatamente, con la ricerca del necessario finanziamento.
Non ci lascia ovviamente per nulla tranquilli sull’argomento il fatto che la maggior parte delle fontane pubbliche di Sciacca, di dimensioni assai più contenute di quella del Parco, siano all’asciutto ormai da anni.
Il direttore dei lavori Paolo Alì ci ha assicurato che entro la fine di maggio i lavori saranno ultimati e il parco termale potrà ritornare disponibile. A questo punto l’interrogativo si sposta su un altro fronte, ossia se l’amministrazione comunale ha già individuato la modalità più adeguata per la custodia, la sorveglianza e la manutenzione continuativa del parco.
Non vorremmo infatti che i lavori vengano completati e che poi il Parco rimanga ugualmente chiuso per mancanza di custode… A Sciacca purtroppo a cose del genere ci siamo abituati.
Nelle foto alcuni dei lavori realizzati o in corso di realizzazione all’interno del parco:
IL PARCO TERMALE È COME UNA LUMACA
DiNINO PORRELLO – GEN 30, 2023
Per contratto avrebbe dovuto essere riconsegnato alla città, bello e rimesso a nuovo, il 29 dicembre 2022.
Ma il PARCO TERMALE di Sciacca non sfugge a quella regola invisibile e inevitabile per la quale su nessuna opera pubblica, in Sicilia, si rispettano i tempi stabiliti.
E noi tutti stiamo zitti. E nessuno, o quasi, protesta. E nessuno (crediamo) controlla e agisce per far rispettare i tempi.
Con la conseguenza che per molte opere pubbliche i costi poi lievitano, il finanziamento non basta più e così in questa nostra terra di Sicilia le incompiute non si contano più.
Ma torniamo al nostro parco termale negato.
Avremmo potuto chiedere al direttore dei lavori o all’assessore o al direttore di cantiere perché questi lavori non siano stati ultimati nei tempi dovuti e sicuramente avremmo ricevuto in risposta un qualche tipo di giustificazione, formalmente accettabile. Non abbiamo alcun dubbio su ciò. Ma volutamente abbiamo evitato di disturbare per una inutile intervista. Il
Abbiamo invece preferito andare a dare oggi un’occhiata al cantiere e per l’occasione abbiamo innanzitutto constatato che, mattina e pomeriggio, non c’era nessuno al lavoro per conto della ditta appaltatrice. E non ci risulta che i lavori siano sospesi…
Ci è stato invece riferito, da chi quel parco ce l’ha sempre sott’occhio, che nella realtà i lavori vanno avanti molto lentamente sin dall’inizio, e che di solito gli operato addetti (quando presenti) sono due o giù di lì.
Alcune cose sono state realizzate o sono comunque in corso: tra esse la potatura dell’uliveto, la messa in posa delle nuove bocce in plastica dei lampioncini, la sistemazione dei bordi in marmo dei vialetti, la gettata di cemento nell’area parco giochi, la rimessa in bonis di una piccola costruzione che dovrebbe fungere da magazzino.
Auspichiamo che venga aperto l’ingresso di via Figuli, poi facilmente raggiungibile dai residenti della zona est della città. Auspichiamo che si abbandoni in mobo definivo l’idea assurda di cementificare, dentro il parco termale,un’area con circa 100 alberi di alto fusto, per fare un parcheggio. Auspichiamo che, come per il Parco Termale, si programmi un intervento di riqualificazione della Villa Comunale e della Villetta Lombardo , lasciate da molti anni nel totale degrado. Auspichiamo che gli ambientalisti nostrani vogliano intraprendere delle iniziative efficaci per chiedere la valorizzazione del verde pubblico e il decoro della città, a prescindere dal colore delle amministrazioni.