A firma del suo segretario, Gianluca Fisco, il Partito Democratico di Sciacca ha inviato al Presidente della Regione, Nello Musumeci, la seguente lettera:

Caro Presidente, giorni addietro abbiamo costituito all’interno del nostro Circolo di Sciacca del Partito Democratico il gruppo di Lavoro denominato “Emergenza Terme”. Le scriviamo perché abbiamo appreso negli ultimi giorni che INAIL non è riuscita ad avere una interlocuzione con la sua giunta, il che ci appare davvero inspiegabile. Pensare che un bene così prezioso rimanga lì a “marcire” senza che ci sia la minima attenzione è un vero schiaffo alla nostra città e alla nostra regione.
Abbiamo la necessità di sapere se le Terme di Sciacca rappresentano ancora per la sua giunta regionale un argomento inserito nell’agenda politica. Le ultimissime dichiarazioni sue e del suo Assessore Armao risalgono all’ottobre del 2020 dicendo tra l’altro due cose opposte: da un lato si parlava di INAIL e FEDERTERME dall’altro si parlava di ripubblicazione del bando.
Attendiamo con estrema urgenza una sua gentile risposta
”.

Questa iniziativa del PD di Sciacca nella vicenda Terme è sicuramente apprezzabile, perché è importante che una forza politica cerchi di far sentire la propria voce e voglia comunque iniziare a mettersi in gioco in quella problematica che la tutti gli effetti può considerarsi “la madre” del declino della nostra città, ossia la totale chiusura e la mancata valorizzazione del nostro patrimonio termale. 

Vorrei prendere spunto dai contenuti di questa lettera per due considerazioni di carattere generale, che non intendono in alcun modo criticare l’iniziativa del PD, che è, voglio ribadirlo, sicuramente utile alla causa di una lotta civica che l’intera città deve far propria con la forza dell’unità.

La prima considerazione riguarda la richiesta a Musumeci, contenuta nella lettera, “se le Terme di Sciacca rappresentano ancora per la sua giunta regionale un argomento inserito nell’agenda politica”. 

Sul piano formale la richiesta è formulata correttamente. Sul piano sostanziale invece sarebbe stato più aderente alla realtà chiedergli perché le Terme di Sciacca non abbiano mai rappresentato un argomento inserito nell’agenda politica delle sua giunta regionale

Perché così effettivamente è stato: delle Terme di Sciacca a Musumeci & C. non gliene è mai interessato nulla. Inserire un argomento nell’agenda politica significa affrontarlo davvero e con competenza perché lo si vuole risolvere, soprattutto se si tratta di un problema complicato come quello del complesso termale di Sciacca, significa volere e sapere interagire politicamente con il territorio che quel bene comune lo considera come proprio e quindi con le forze politiche, amministrative e sociali che quel territorio esprime, significa saper mettere in campo le migliori energie e capacità.                                                                     La giunta Musumeci, è necessario ricordarlo, tutto ciò non l’ha mai fatto e quel poco che apparentemente ha fatto in questi anni a proposito delle Terme di Sciacca, in modo improvvisato e a dir poco dilettantistico, è stato solo perché pressata dalle forze sociali e civiche che hanno saputo mobilitarsi.

La seconda considerazione, anch’essa di carattere generale, prende spunto dal fatto che nella lettera si richiede “una gentile risposta con estrema urgenza”.

A questo proposito mi piace porre sotto gli occhi del lettore un problema purtroppo diffuso, che riguarda il rapporto tra i cittadini e le cosiddette istituzioni (comunali, regionali, ASP e quant’altro).

E’ ormai diventato d’uso comune il fatto che se un’associazione o un comitato civico oppure un singolo cittadino invii una lettera ad un’istituzione, anche nella forma più ufficiale e con tanto di protocollo, questa puntualmente non risponda.

Si può tranquillamente affermare che non rispondono ormai per abitudine, salvo casi del tutto eccezionali. Fregandosene dei cittadini, anche quando questi si fanno portavoce di richieste importanti, che avrebbero tutto il sacrosanto diritto di ottenere una risposta.        Insomma, uno stile di arroganza e di menefreghismo ormai caratterizza la relazione tra l’istituzione e il cittadino.

Ovviamente mi auguro di cuore di essere smentito e cioè che nel nostro caso la lettera del PD di Sciacca ottenga da Musumeci una risposta, ma lo ritengo assai improbabile e comunque il problema in generale esiste e riveste una notevole gravità.

Proprio il presidente Musumeci nell’ambito della problematica termale ci ha offerto tra l’altro un illuminante esempio di questa “maleducazione istituzionale”: i lettori probabilmente ricorderanno che proprio il Presidente della regione non ha mai dato alcun tipo di risposta alla richiesta d’incontro e a tutte le domande contenute nel documento deliberato all’unanimità dalle forze politiche presenti nel consiglio comunale di Sciacca, tra cui lo stesso PD di cui era capogruppo consiliare l’attuale segretario provinciale, documento sottoscritto anche dal Sindaco Francesca Valenti (espressione del PD), dal deputato regionale del PD Michele Catanzaro, dal senatore Rino Marinello (M5S), dai deputati regionali del territorio Margherita La Rocca (Forza Italia), Matteo Mangiacavallo (Attiva Sicilia), dal Comitato Civico Patrimonio Termale, dalle Associazioni “Sciacca Terme Rinasce” e “Ora Basta!”.   Un vero e proprio “schiaffo istituzionale” a un intero territorio.  

Ritornando al fatto sicuramente positivo che il Partito Democratico di Sciacca stia ultimamente intensificando i propri interventi sulla problematica Terme, attraverso suoi esponenti ufficiali come il segretario Gianluca Fisco e l’On.le Michele Catanzaro (che a Roma ha incontrato esponenti dell’INAIL rilasciando in proposito alcune ben precise considerazioni), c’è da chiedersi ancora una volta perché mai Francesca Valenti, nella sua qualità di Sindaco e di esponente del PD, non si sia mai voluta intestare in prima persona, e con pieno titolo istituzionale e politico, il ruolo di guida a nome dell’intera città in questa battaglia contro la Regione che si rende necessaria per salvare il patrimonio termale di Sciacca. Come se su questo importantissimo argomento fosse rimasta imbavagliata…

Il Comitato Civico Patrimonio Termale ha più volte espressamente richiesto alla Sindaca di intestarsi questa battaglia in nome e per conto della città. Anche il nostro Blog ServireSciacca a tal proposito le ha dedicato una lettera aperta con un articolo dello scorso 5 dicembre, ma anche quella lettera (che segue) è rimasta senza alcuna risposta…

LETTERA APERTA A FRANCESCA VALENTI, SINDACO DI SCIACCA

DI NINO PORRELLO – 5 DICEMBRE 2020

Buongiorno Sindaco,

Ti scrivo questa lettera con riguardo a un argomento che come ben sai mi sta molto a cuore, ossia quello delle Terme chiuse da oltre 5 anni e più in generale della valorizzazione del nostro preziosissimo patrimonio termale, che mi piace chiamare l’ORO BIANCO DI SCIACCA. Sulla questione sto cercando di fare la mia parte di cittadino attivo, impegnandomi come componente del direttivo Comitato Civico Patrimonio Termale, ma questa lettera aperta te La invio a titolo del tutto personale nella mia veste di responsabile del Blog giornalistico ServireSciacca. Ma andiamo subito a quel che volevo dirti. Mi sarei aspettato che, subito dopo la sospensione del consiglio comunale, nella qualità di primo cittadino Tu prendessi decisamente in mano la situazione e ti facessi forte anche cercando di capitalizzare quel fatto decisamente nuovo e assai importante costituito dal documento sulla problematica termale che il consiglio comunale aveva deliberato all’unanimità, con la Tua personale adesione, nella seduta consiliare immediatamente precedente a quella che ne ha poi determinato lo scioglimento. In quel documento per la prima volta tutte le componenti politiche, amministrative e civiche della città sono riuscite ad esprimersi all’unisono su questa materia termale così delicata e complessa, ponendo un paletto ben preciso: la richiesta al Presidente della regione di confrontarsi con il territorio, per dare una risposta a tutta una serie di interrogativi contenuti nel documento stesso e tesi a verificare la reale volontà politica e tecnica della Regione di portare a soluzione una questione a dir poco scandalosa, quale quella della perdurante chiusura del complesso termale senza che il processo di privatizzazione venga portato a compimento. Per il nostro Sindaco, pensavo, tale documento diventerà una sorta di bandiera con cui scendere in campo e affrontare, in nome e per conto della città, questa battaglia nei confronti di una Regione siciliana che ha finora preso in giro la città di Sciacca, trattandoci con i piedi dell’incompetenza e del disinteresse, pur essendo la ripresa del termalismo di vitale interesse per la sviluppo economico e sociale di Sciacca e di tutto il suo territorio. E invece, cosa è accaduto? Il presidente Musumeci non ne ha voluto sapere di accogliere la richiesta di confronto proveniente dal territorio, ma si è incontrato con Te, sindaco, notificandoTi tale suo rifiuto e rinnovando le ormai trite e ritrite rassicurazioni circa la prossima pubblicazione di un nuovo bando “più appetibile”. Mi chiedo e Ti chiedo: non era questo il momento di tirar fuori coraggio e passione? di comunicare con forza al Presidente che se vuole parlare di Terme deve farlo innanzitutto confrontandosi pubblicamente con tutte le espressioni politiche e civiche del territorio? e di fargli capire che non è più tollerabile questo non fare le cose che andrebbero fatte? Mi sembra invece che Tu abbia tranquillamente proseguito il cammino su quella strada di subalterna timidezza seguita dalla tua amministrazione così come da chi Ti ha preceduto: dal giorno in cui le Terme sono state chiuse il Sindaco di Sciacca, infatti, non ha mai espresso pubblicamente e con forza la voce di una città che pretende dalla Regione la restituzione di un bene pubblico funzionante e di un patrimonio naturale che le appartiene per storia e per dono di natura, di cui è stata depredata. Come componente del Comitato Civico so bene che abbiamo sempre ricercato con Te e la tua amministrazione una collaborazione costruttiva che permettesse di agevolare la soluzione del problema termale, mettendoti anche a disposizione la forza di un movimento civico per poter mettere in mora una controparte regionale, politica e burocratica, che non ha mai mostrato di voler fare l’interesse economico del nostro territorio. Mi rammarico di non aver visto realizzarsi quella sinergia di azione che mi auguravo e che era sicuramente nella volontà della parte civica. Così come in termini di trasparenza. Ti è stato richiesto da tempo e da più parti di far istituire una pagina del sito web comunale specificatamente dedicata alla tematica termale, per pubblicarvi tutti i documenti, corrispondenza e altro. Anche qui nessun riscontro e così molte delle cose che avvengono rimangono affidate alla volontà di comunicarle da parte Tua o dell’Assessore.E per finire è del tutto mancato il coinvolgimento dei sindaci di tutto il territorio, la cui attivazione deve inevitabilmente partire dal rappresentante istituzionale e politico della città di Sciacca, quindi proprio dalla Tua persona. Concludo, Sindaco, dicendoTi che questa città per salvare il suo patrimonio termale ha bisogno di una voce forte e questa voce, alimentata da passione civica e politica, puoi oggi tirarla fuori solo Tu, con l’aiuto di tutti quanti Tu vorrai e saprai coinvolgere.

2 pensiero su “EDITORIALE: LA LETTERA CHE IL PARTITO DEMOCRATICO DI SCIACCA HA SCRITTO A MUSUMECI PER AVERE UNA RISPOSTA CHE NON ARRIVERA’ MAI”
  1. La non risposta rappresenta comunque una risposta: l’istituzione non riconosce al cittadino il diritto ad essere informato né avverte il dovere istituzionale di informarlo.

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