Sulla vicenda parco termale il Comitato Civivo Patrimonio Termale fa sentire la sua voce. Lo fa con un documento inviato al “tandem istituzione” sulla questione termale Termine/Messina e contenente una richiesta finale ben specificata.

Il documento prende spunto da una riflessione che il Direttivo del Comitato Civico ha fatto sulla dichiarazione del vicesindaco Gianluca Fisco in merito al parco termale, riportata dal giornale on line Risoluto.

Aveva detto detto il vicesindaco:

“Noi non siamo in grado di gestire il parco sia dal punto di vista economico che per il personale necessario.Pertanto, se la Regione deve riaffidarlo al Comune di Sciacca, deve anche prevedere le risorse affinché questa gestione sia possibile. L’affidamento al Comune del 2017 e poi del 2019 prevedeva tra l’altro una serie di adempimenti per il Comune di Sciacca come la custodia e l’assicurazione, che non siamo in grado di garantire. E poi bisognerebbe delimitare l’ex Motel Agip e il bar delle terme dal parco. Chi dovrebbe spendere tutte queste risorse economiche per i lavori? Il Comune di Sciacca non è certo in grado di farlo, allora attendiamo una decisione da parte della Regione”.

Il direttivo del Comitato Civico dice che, così come l’intera cittadinanza, attendeva con impazienza la conclusione dei lavori di riqualificazione del parco (eseguiti grazie a un finanziamento statale che il Comune a suo tempo voluto fortemente intestarsi quale affidatario del parco stesso) affinché la città potesse ritornare immediatamente a usufruire di questo importante polmone verde. Dice di aver confidato sul fatto che un anno di tempo fosse stato sufficiente alla giunta Termine per farsi trovare pronta all’appuntamento, con l’individuazione delle soluzioni più idonee a poter gestire direttamente il parco. Dice di aver aver ritenuto che la riapertura di questo “bene comune”, rientrante tra quelli del cosiddetto “patrimonio termale”, potesse rappresentare un concreto segnale di ripartenza e di speranza per la comunità cittadina in ordine alla ben più ampia questione del rilancio termale, anche perché al parco sono di fatto collegate le piscine termali che all’interno del parco insistono e alle quali il Comune sembrerebbe aver destinato il finanziamento regionale di un milione e mezzo di euro che ha nella propria disponibilità. Infine, ricorda il Comitato Civico, ci sono circa 100 mila euro di residuo proveniente dal ribasso d’asta della gara d’appalto, rimasti al Comune, che dovrebbero destinarsi anch’essi al parco termale.

Com’è noto, invece, proprio in coincidenza con la conclusione dei lavori di riqualificazione, il parco è ritornato nella piena disponibilità della Regione.

A questo punto, argomenta il Direttivo del Comitato, si sarebbe potuto immaginare che l’amministrazione Termine richiedesse a gran voce il ripristino dell’affidamento al Comune, coerentemente con tutta la linea di azione in precedenza seguita dal Comune, e invece sono arrivate come una doccia fredda le parole del vicesindaco Fisco, che potrebbero essere lette come l’ennesima bandiera bianca innalzata dalla città, tant’è che un effetto immediato è stato proprio quello di ritornare ad alimentare la disillusione che purtroppo anima l’opinione pubblica cittadina a proposito della questione termale in generale.

Il direttivo del Comitato Civico Patrimonio Termale dice però di voler provare, a questo punto, ad apprezzare il fatto che, senza tanti giri di parole, Gianluca Fisco abbia messo tutti di fronte alla verità, e cioè che il Comune di Sciacca non ha oggi risorse adeguate per gestire il parco termale.

Occorre quindi prenderne atto, ma nello stesso tempo rinnovare con forza la richiesta che il parco termale, oggi riqualificato, vada non solo riaperto alla fruibilità pubblica,ma anche che sia riaperto prestissimo: è indispensabile infatti evitare che su di esso cada nuovamente l’oblio del degrado e delle porte chiuse, che vadano in fumo i soldi pubblici spesi (circa trecento mila euro) per riportarlo a dignità e alla pubblica fruibilità.

Per questo il Direttivo chiede al Sindaco, in tandem istituzionale con il Presidente del Consiglio comunale così come hanno voluto i capi gruppo consiliari, di attivarsi in tutti i modi possibili, con fatti circostanziati, con atti amministrativi formali e con ogni necessaria azione istituzionale al fine di ottenere dalla Regione, e in tempi assai brevi, la riapertura del parco termale con tutte le necessarie condizioni di agibilità.

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