Come previsto, ieri sera il primo argomento trattato nelle “comunicazioni” iniziali del Consiglio comunale è stato l’aggiornamento sulla questione termale, in conformità alla decisione della conferenza dei capi gruppo consiliari allargata al sindaco, al Comitato Civico e ad altre associazioni, di affidare al “tandem istituzionale” Termine-Messina il compito di vigilare sui “lavori in corso” della problematica termale e di riferirne alla città all’inizio di ogni seduta del Consiglio Comunale.
Il direttivo del Comitato Civico Patrimonio Termale ci ha fatto pervenire stamani una propria nota su queste “comunicazioni” di ieri sera, che qui di seguito interamente riportiamo:
“Una nostra delegazione ha assistito ieri sera alle comunicazioni iniziali dei lavori consiliari, per ascoltare il sindaco Termine e il presidente Messina che avrebbero riferito sullo stato aggiornato della questione termale.
Per il “tandem istituzionale” ha parlato in aula il sindaco Termine, dicendo di aver contattato il dirigente regionale del Dipartimento Economia che segue la questione termale, Silvio Cuffaro, dal quale si è appreso che la documentazione riguardante il complesso immobiliare termale, richiesta da Cassa Depositi e Prestiti alla Regione, è pronta, tranne la perizia tecnica di valutazione attuale.
Il funzionario regionale è stato rassicurante sullo stato a suo dire positivo dell’interlocuzione con CDP, che viene tenuta costantemente al corrente sullo stato dei lavori da parte degli uffici regionali, e ha reso noto che la stesura della perizia tecnica verrà affidata al Demanio.
Il sindaco si è detto soddisfatto del fatto che si stia procedendo “speditamente” sulla strada del cosiddetto piano A, ossia quello con Cassa Depositi e Prestiti.
In conclusione Fabio Termine ha preannunciato che nella prima decade di settembre gli attori interessati di Comune e Regione dovrebbero incontrarsi a Palermo“.
“Come Comitato Civico – prosegue la nota – osserviamo che la Regione ha di fatto disatteso la tempistica del mandato che a fine giugno l’assessore Falcone aveva dato al dirigente Cuffaro, ossia di preparare e spedire a CDP l’intera documentazione entro il 31 luglio.
Suscita anche perplessità il fatto che a fine agosto non si sia ancora messo mano alla stesura di questa relazione tecnica di stima, che risulta mancante”.
Ancora, osserva il Direttivo, “con una nostra nota del 10 agosto avevamo invitato il sindaco Termine e il presidente Messina a utilizzare questo momento delle “comunicazioni” in consiglio comunale per fornire informazioni aggiornate alla città anche su altri quattro aspetti della questione termale (chiusura liquidazione Terme di Sciacca SpA, riapertura del parco termale, riqualificazione piscine termali del parco, condizioni di utilizzo dell’ex convento San Francesco). A tale nostra richiesta il presidente Messina aveva dato formale riscontro, scrivendo che “gli argomenti da voi richiesti saranno trattati in sede di “comunicazioni” nella seduta consiliare del 28 agosto”.
“Così invece non è stato. Speriamo meglio per la prossima volta“, commenta il Direttivo del Comitato Civico.
“Ciò che ci preoccupa – prosegue la nota odierna – è la concreta possibilità che questo allungamento di tempi a livello regionale, che già si è manifestato rispetto al cronoprogramma enunciato a fine giugno dall’assessore Falcone, possa seriamente pregiudicare il ricorso ad altre possibili risorse finanziarie per il complesso termale di Sciacca. È di pochi giorni addietro la notizia che il CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha assegnato alla Sicilia 6 miliardi e seicento milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione.
Le risorse finanziarie del Fondo Sviluppo e Coesione erano tra quelle indicate e suggerite dal nostro
Comitato Civico nel documento fatto pervenire al Presidente della Regione e all’Assessore all’Economia come possibili fonti di finanziamento a cui attingere per la riqualificazione del patrimonio termale di Sciacca. In questo “fervore” di risorse finanziarie che caratterizza questo ciclo storico la tempistica gioca un ruolo sicuramente determinante, quindi un allungamento dei tempi sul percorso CDP potrebbe comunque essere dannoso e pregiudicare il cosiddetto piano B, le cui fonti finanziarie ancora da reperire, se per un motivo o per l’altro il Piano A (CDP) non dovesse sortire gli effetti sperati”.