Era domenica 11 agosto 1996 quando una copia in marmo bianco della statua di Maria Santissima del Soccorso, Patrona di Sciacca, venne collocata sulla banchina all’uscita del porto di Sciacca, alla presenza del Vescovo Carmelo Ferraro.

Fu questa la conclusione di un percorso durato all’incirca due anni, voluto fortemente dall’arciprete dell’epoca Mons. Andrea Falanga e caratterizzato da una raccolta popolare per realizzare la statua e dalla fattiva collaborazione di associazioni, tra le quali in particolare il Lyons Club di Sciacca che con i suoi presidenti di quel periodo, ing. Peppina Di Giovanna e prof. Nicolò Lombardo, sostenne fortemente l’iniziativa di Mons. Falanga.

Sappiamo bene come i marinai di Sciacca siano i protagonisti indiscussi della festa in onore della Patrona di Sciacca. Sono stati proprio loro nel 1504 ad aver trasferito via mare con le loro imbarcazioni la pesantissima statua di 700 chili da Palermo, dove venne realizzata, a Sciacca. Una volta giunti al porto, una folla festante e riconoscente attendeva il simulacro di Maria Santissima, accogliendola con applausi e giubili di gioia, e sulle spalle dei marinai la statua venne salita in città fino alla chiesa di San Barnaba (oggi Sant’Agostino).
Proprio in segno di gratitudine è stato da allora concesso ai pescatori di Sciacca il privilegio di condurla in processione, in numero di 100 e a piedi nudi. 

Ieri come oggi i marinai sono quindi l’anima della festa e per sugellare ancora più fortemente questo patto d’amore e di devozione tra i pescatori e la loro Madonna del Soccorso, Mons. Andrea Falanga fortemente volle quella collocazione di una copia della statua, che si trova oggi in Chiesa Madre, sulla banchina all’uscita del porto di Sciacca, affinché li proteggesse sia di giorno che di notte durante le loro battute di pesca. “Uscendo segnati, tornando ringrazia”, questa la preghiera a loro dedicata.

Da allora, ogni anno il giorno11 agosto una processione di fedeli parte dalla Chiesa Madre e arriva al porto, dove viene celebrata una liturgia in ricorso di quella collocazione.

Quest’anno si celebra il venticinquennale della Madonna del Soccorso al porto e l’arciprete padre Giuseppe Marciante vuol fare le cose in grande per fare memoria, degnamente, di un evento passato ma ricco di significati religiosi, culturali e sociali sempre attuali. 

“Non bisogna mai perdere la memoria delle cose importanti – ci dice padre Marciante – e ciò soprattutto per far sì che le giovani generazioni possano trovare nella Madonna del Soccorso, e con essa nella storia e nella fede della propria città, una luce che illumini il proprio futuro.  Quest’anno poi – aggiunge l’arciprete – la celebrazione di questo venticinquennale assume simbolicamente il significato particolare di una “ripartenza” dopo il drammatico periodo della pandemia”, per tutti noi”.     

Come è suo solito padre Marciante ha messo in moto con molta energia l’organizzazione dell’evento celebrativo e dei festeggiamenti, coinvolgendo tra l’altro le due Cooperative dei Pescatori e la terza associazione di categoria oggi esistente, la parrocchia di San Pietro, la Lega Navale, persone che avevano fatto parte del gruppo di lavoro di venticinque anni addietro, il Consiglio Pastorale della Chiesa Madre, la Guardia Costiera, la Protezione Civile, gli scout, l’amministrazione comunale.

Ieri sera si è svolta una terza riunione alla Lega Navale, ospiti del nuovo presidente Peppino Di Giovanna, e si è iniziato a definire i dettagli dell’evento celebrativo, che avrà luogo mercoledì 11 agosto sulla banchina portuale, al tramonto, con la presenza del Vescovo don Alessandro Damiano.

Verranno realizzate due mila brochure commemorative e quindici mila santine.

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