Oggi 10 marzo si compiono 5 anni dalla tragica scomparsa di Sebastiano Tusa .
Sebastiano Tusa è stato un grande archeologo e amministratore regionale.
Soprintendente del Mare, dall’11 aprile 2018 fino alla morte ricoprì infatti la carica di assessore ai Beni culturali per la Regione Siciliana, oltre al ruolo di professore di Paletnologia presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Sciacca lo ricorda con grande rammarico, perché con la nostra città Tusa ha sempre avuto un rapporto di attenzione ed amore.
Non è un caso che dopo la sua morte, in quel disastroso incidente aereo del 2019, il Museo del Mare di Sciacca già dedicato al padre Vincenzo porti oggi anche il suo nome.
Museo che Sebastiano Tusa ha fortemente voluto, insieme al suo caro amico Gaspare Falautano, e che doveva avere la sua allocazione presso la Colonia Marina in contrada Muciare, che però una tempesta di acqua ha gravemente danneggiato più di 7 anni fa.
Il Museo fu così spostato presso il Fazello e proprio in quella sede Sebastiano portò in mostra uno dei Rostri della battaglia delle Egadi.
L’ultimo periodo della sua vita Tusa lo dedicò al suo impegno come assessore ai beni culturali del governo regionale, e proprio con questo incarico stava portando avanti la creazione a Sciacca del Museo Regionale, da realizzare nel complesso ex cinema Micron in via Incisa.
Un progetto a cui teneva moltissimo e che farraginose problematiche burocratiche tengono ancora scandalosamente bloccato, anche perché non abbiamo più una classe politica che ha a cuore la nostra città , invece più volte ebbe modo di dimostrare Sebastiano Tusa.
Ci piace ricordare inoltre i numerosi libri che presentò al Circolo di Cultura e la sua particolare disponibilità umana
Attraverso questa testata giornalistica vogliamo lanciare una battaglia anche in onore della memoria di Sebastiano Tusa, quella a cui Lui teneva tantissimo, cioè contribuire a superare tutti gli ostacoli burocratici che hanno impedito la nascita del Museo Regionale di Sciacca e che mettono seriamente a rischio il finanziamento di oltre 6 milioni di euro